Strage con il camion al mercatino di Natale a Berlino: l'attentatore è un rifugiato
Sono ancora molte le cose da chiarire intorno all'attacco che ieri sera ha colpito Berlino provocando 12 morti e 48 feriti. Chi guidava il camion che è piombato sulla folla a tutta velocità? Qual è la matrice del gesto? La Polizia della capitale tedesca stamattina è tornata a parlare di "presunto attacco terroristico" spiegando che, secondo le prime indagini, il tir è stato "deliberatamente" lanciato sul mercatino di Natale a Breitscheldplatz. La dinamica, inutile ricordarlo, è la stessa della strage di Nizza dello scorso 14 luglio. Proprio per questo, nonostante l'assenza di rivendicazioni ufficiali, gli inquirenti sono quasi certi si tratti dell'azione di un lupo solitario legato all'Isis. Nella cabina del camion è stata trovato morto il vero autista, uomo di nazionalità polacca di 37 anni. Secondo quanto ricostruito il mezzo è partito dall'Italia con a bordo un carico di acciaio. Il proprietario della ditta polacca proprietaria del tir ha raccontato di aver perso i contatti con il conducente nel pomeriggio di ieri. È a quel punto che il camion potrebbe essere stato sequestrato e, successivamente, dirottato sul mercatino. Il killer Gli agenti hanno arrestato un sospettato che era alla guida quando l'autoarticolato è piombato sulla folla. Si tratta di Naved B. un rifugiato pachistano entrato in Germania alla fine del 2015. La stessa Angela Merkel ha detto che l'uomo, 23 anni, aveva chiesto asilo politico. Secondo i media aveva un permesso di soggiorno scaduto a giugno. Non è stato semplice identificarlo visto che il ragazzo aveva utilizzato altri due nomi. Le autorità tedesche lo conoscevano ma non per legami con il terrorismo islamico quanto per piccoli precedenti penali. La polizia tedesca questa mattina ha effettuato un blitz in un hangar nei pressi dell'aeroporto di Tempelhof utilizzato come centro di accoglienza per i profughi dove Naved avrebbe vissuto in questi mesi.