L'inchiesta conferma: l'aereo caduto senza carburante. Nuovo intervento per il portiere del Chapecoense
Il portiere del club brasiliano Jackson Follman, uno dei sei sopravvissuti allo schianto aereo avvenuto lunedì in Colombia, sarà sottoposto a un nuovo intervento chirurgico agli arti inferiori. Lo riferisce il direttore dell'Hospital San Vicente Fundación, Ferney Rodríguez, spiegando che il giocatore, a cui è già stata amputata la gamba destra, sarà operato oggi con l'autorizzazione dei familiari e dello staff medico del Chapecoense. Il centro medico sottolinea che il portiere brasiliano è ancora ricoverato nell'unità di terapia intensiva e, nonostante la situazione critica, si può parlare di «evoluzione positiva». Intanto, secondo quanto riferisce il direttore dell'Istituto nazionale di medicina legale e scienze forensi, Carlos Eduardo Valdés, fino ad ora sono state identificate 59 vittime dell'incidente, tra cui 52 brasiliani, cinque boliviani, un paraguayano e un venezuelano. Per quel che riguarda l'inchiesta sulle cause della tragedia, «possiamo affermare chiaramente che l'aereo non aveva carburante al momento dell'impatto, per questo iniziamo un processo di indagine per poter stabilire il motivo», ha confermato il segretario della sicurezza dell'Aeronautica civile della Colombia, Fredy Bonilla. La mancanza di combustibile è una delle ipotesi al vaglio per cercare di spiegare le cause dell'incidente avvenuto nel Cerro Gordo, nei pressi di La Unión. Bonilla ha ricordato che le norme internazionali stabiliscono che un aereo deve poter contare sul carburante sufficiente per coprire la rotta e avere una riserva aggiuntiva, oltre a poter contare su un aeroporto alternativo per poter atterrare in caso di necessità. La riserva, ha aggiunto, deve poter garantire al velivolo un autonomia aggiuntiva di 30 minuti. Ha poi sottolineato che le condizioni meteo su Medellín al momento dello schianto erano «ottime». Intanto ieri migliaia di persone si sono riversate nella notte nello stadio Atanasio Girardot di Medellín, in Colombia, per rendere omaggio alla squadra brasiliana del Chapecoense. All'inizio del tributo sono state liberate al centro del campo 71 colombe a ricordare le vittime del disastro, da cui si sono salvate solo sei persone. La folla ha osservato un minuto di silenzio in memoria «dell'eterno Chapecoense». Poi, tra le lacrime, i presenti hanno rotto il silenzio e hanno iniziato a gridare "Vamos, vamos Chape". Sugli spalti campeggiavano alcuni striscioni con scritte come "Siamo con te Chape" o "Siamo tutti Chapecoense".