Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Aereo precipitato, il pilota non fece rifornimento di carburante

  • a
  • a
  • a

Una verità choc si fa strada nella tragedia del volo precipitato nei pressi di Medellin in Colombia. Ed è una verità che riguarda il pilota Miguel Quiroga, morto nell'incidente. L'inchiesta condotta dall'Aeronautica civile della Colombia ha stabilito che il velivolo, quando si è schiantato al suolo, non aveva carburante. Ed è stata questa la causa dell'incidente. Ma perché i serbatoi erano vuoti? E perché il pilota non ha lanciato l'allarme? A quanto riferisce la stampa colombiana il volo, prima di decollare, aveva ricevuto almeno cinque avvertimenti. Uno di questi riguardava proprio l'autonomia che era di 2965 chilometri, cioè esattamente la distanza fra Santa Cruz, aeroporto di partenza, e Medellin. Insomma, il velivolo non poteva affrontare quel tragitto di 4 ore e 22 minuti senza rischiare di rimanere senza carburante.   Non solo, Quiroga, una volta accortosi di non riuscire ad arrivare a destinazione, avrebbe potuto fare rifornimento a Bogotà ma non lo fece. Anzi decise di non lanciare l'allarme, ipotizzano i media, per non rischiare di perdere la licenza di volo.  C'è poi la questione della torre di controllo. Sempre secondo i media il controllore di volo, Yaneth Molina, non è stata sufficientemente rapida nel consentire l'atterraggio dell'aereo che si trovava in una situazione di emergenza.  In una lettera Molina ha cercato di dare voce al proprio dolore: "Posso dire con assoluta certezza che ho fatto tutto ciò che era umanamente possibile e tecnicamente obbligatorio per salvare la vita dei passeggeri di quel volo. Purtroppo, i miei sforzi non hanno avuto successo, per motivi che sono noti a tutti".   

Dai blog