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Brexit, l'Alta Corte britannica: "Serve il voto del Parlamento per uscire dall'Ue"

Katia Perrini
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L'Alta Corte di Londra ha stabilito che il governo britannico devo richiedere il voto del Parlamento per avviare il processo di uscita dall'Unione Europea. La Corte ha accolto la richiesta di un gruppo di attivisti pro-Ue. Nel dettaglio, il governo della premier Theresa May non potrà presentare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, che avvia il processo di uscita, senza il "via libera" del Parlamento.  Il governo britannico si è detto deluso dalla decisione dell'Alta Corte e ha deciso che presenterà appello alla Corte Suprema contro il verdetto dell'Alta Corte. «Il Paese ha votato per lasciare l'Ue in un referendum. Il governo è determinato a rispettare il risultato di questo referendum. Presenteremo ricorso contro questo verdetto», ha dichiarato il portavoce del governo. Tra i cittadini che hanno presentato la richiesta all'Alta Corte vi è l'imprenditrice britannica Gina Miller, che più volte aveva espresso il desiderio di porre fine «con mezzi legali» al fatto che il governo «potesse passare sopra il Parlamento». La prima ministra aveva annunciato durante il congresso annuale del Partito conservatore la sua intenzione di avviare l'articolo 50 entro la fine di marzo del 2017, un piano che ora dipenderà dalla decisione del tribunale. Intanto è stato immediato l'effetto sulla sterlina della decisione dell'alta Corte di Londra in merito alla Brexit. Il pound infatti si rafforza sia contro l'euro che cede lo 0,73% a 0,8955, sia contro il dollaro a contro cui la sterlina guadagna lo 0,63% a 1,23802.

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