LA VISITA NEGLI USA
Obama accoglie Renzi: "Sì al referendum aiuterà l'Italia"
Matteo Renzi è il "nuovo leader" che Italia ed Europa stanno aspettando. Endorsement più chiaro non poteva esserci. Nel giardino delle rose della Casa Bianca, illuminato da un caldo sole di ottobre, Barack Obama si lascia andare e tesse l'elogio degli "amici italiani" in quella che ha voluto fosse l'ultima cena di Stato da presidente degli Stati Uniti. "Mi sono riservato il meglio alla fine", scherza, ma non troppo. La sua vicinanza al popolo italiano viene ribadita a più riprese. "Io mi sento italiano di adozione", dice. A testimonianza del profonda amicizia che lega Usa e Italia, aggiunge: "Ci piace il cibo, la moda, il vino e Sophia Loren". L'apice però si ha in tema di referendum costituzionale. Anche se Renzi per la prima volta ammette che «se vince il No non succede un cataclisma", Obama prende le sue parti. "Non voglio influenzare, ma le riforme fatte da Matteo sono giuste. Io faccio il tifo… Renzi dovresti rimanere ancora al timone", risponde alla domanda di un cronista sul referendum costituzionale del 4 dicembre e sulle affermazioni di Renzi circa la possibilità di lasciare palazzo Chigi in caso di vittoria del No. L'inquilino della Casa Bianca tesse l'elogio del partner e alleato. "Matteo è giovane e bello - sorride Obama alla platea riunita nel prato della Casa Bianca per l'accoglienza al premier italiano - ha una visione di progresso che non si basa sulle paure della gente ma sulle loro speranze. L'Italia sta cambiando lo status quo con riforme coraggiose". "E poi gli piace twittare" chiosa. L'alleanza tra i due Stati è "straordinaria": "pochi partner" per Obama sono "affidabili quanto l'Italia". Il presidente americano cita poi un proverbio "patti chiari e amicizia lunga" e spiega che "quando si tratta di Italia e America le condizioni non potrebbero essere più chiare": "L'Italia è uno dei nostri più grandi alleati e amici. Abbiamo una visione in comune". E ricorda l'impegno per la lotta al terrorismo a Mosul come in Iraq o l'azione in Afghanistan. Tocca poi al capitolo Europa e migranti. "Ringrazio il supporto degli Usa alla battaglia che l'Italia sta conducendo per la crescita contro l'austerità. L'Italia considera l'esempio americano come il punto di riferimento di questa battaglia", esordisce Renzi. Quindi il passaggio su Amatrice, ricordata dallo stesso Obama. "Nei prossimi mesi, Mr President, sarà da noi e assaggerà ad Amatrice la pasta più buona mai mangiata", promette e annuncia una visita. "L'Europa deve guardare con più convinzione all'Africa - sostiene Renzi che promette misure immediate per il blocco delle partenze sulle coste libiche -. Non possiamo ogni volta andare a chiedere una mano agli Stati Uniti, anche se gli Usa sono i nostri the best friend". E di rimando, Obama: "Non ci può essere una situazione in cui Italia, Grecia o Germania sostengono tutto il fardello dei flussi migratori. Se fate parte dell'Unione europea, voi siete uniti non solo per i vantaggi ma anche per i costi", conclude. Per gli Usa infatti un'Europa forte e unita è quanto mai importante in questo periodo in cui il cosiddetto occidente è minacciato dal terrorismo internazionale, dai populismi interni e la Russia si riafferma in tutta la sua potenza.