Papa Francesco in Kenya: "Non usare Dio per giustificare violenza"
Dopo la messa davanti a un milione di fedeli Bergoglio parla alla sede Onu: "Sul clima serve accordo globale" TERRORISMO "Paura sì ma delle zanzare"
Il Papa ha iniziato la sua seconda giornata a Nairobi in Kenya, con l'incontro ecumenico ed interreligioso nella nunziatura apostolica dove erano riuniti i Capi delle diverse confessioni cristiane (anglicana, evangelica, metodista, pentecostale, African Inland Church, etc) e delle altre religioni (tradizionale-animista e musulmana) maggiormente presenti in Kenya, oltre a 7 personalità civili particolarmente impegnate nella promozione del dialogo interreligioso. Dopo la presentazione di monsignor Peter Kairo, incaricato del dialogo interreligioso, il saluto al Papa del rappresentante anglicano, l'arcivescovo Eliud Wabukala e del rappresentante musulmano Abdulghafur El-Busaidy. "Il mondo giustamente si attende che i credenti lavorino insieme con le persone di buona volontà nell'affrontare i molti problemi che si ripercuotono sulla famiglia umana". Lo ha ricordato Papa Francesco incontrando i leader religiosi del Kenya nel salone della Nunziatura di Nairobi. Nel suo discorso accorato il Papa ha anche evocato, a sostegno di tale richiamo, "il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, nel quale la Chiesa Cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso al servizio della comprensione e dell'amicizia". "Intendo riaffermare - ha scandito - questo impegno, che nasce dalla convinzione dell'universalità dell'amore di Dio e della salvezza che Egli offre a tutti". " Nel guardare al futuro - ha esortato infine - preghiamo affinche' tutti gli uomini e le donne si considerino fratelli e sorelle, pacificamente uniti nelle e attraverso le loro differenze. Preghiamo per la pace!". La diretta "Vi ringrazio - ha poi concluso rivolto ai leader religiosi - per la vostra attenzione e chiedo a Dio Onnipotente di concedere a voi e alle vostre comunità l'abbondanza delle sue benedizioni"."Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti in nome della religione per seminare discordia e paura e per lacerare il tessuto stesso delle nostre societa'". Il Papa ha evocato poi "i barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera", dei quali, ha detto ai leader islamici e delle altre confessioni presenti in Kenya, "so che è vivo in voi il ricordo". "Quant'è importante che siamo riconosciuti come profeti di pace, operatori di pace che invitano gli altri a vivere in pace, armonia e rispetto reciproco!", ha esclamato Francesco,che ha poi pregato ad alta voce: "Possa l'Onnipotente toccare i cuori di coloro che perpetrano questa violenza e concedere la sua pace alle nostre famiglie e alle nostre comunità". Secondo il Papa, "la necessità della comprensione interreligiosa, dell'amicizia e della collaborazione nel difendere la dignita' conferita da Dio ai singoli individui e ai popoli, e il loro diritto di vivere in liberta' e felicita'". "Promuovendo il rispetto di tale dignità e di tali diritti, le religioni interpretano un ruolo essenziale - ha scandito - nel formare le coscienze, nell'instillare nei giovani i profondi valori spirituali delle rispettive tradizioni e nel preparare buoni cittadini, capaci di infondere nella società civile onestà, integrità e una visione del mondo che valorizzi la persona umana rispetto al potere e al guadagno materiale". "Serve accordo globale sul clima" "E' necessario che la politica sul clima cambi". Papa Francesco, intervenendo dalla sede Onu di Nairobi, in vista del vertice Cop21 di Parigi, fa sapere: "Sarebbe triste e, oserei dire, perfino catastrofico che gli interessi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti". Francesco mette in guardia le comunità internazionali. "In questo contesto internazionale, nei quale si pone l'alternativa che non possiamo ignorare, se cioè migliorare o distruggere l'ambiente, ogni iniziativa intrapresa in tal senso - sottolinea il Pontefice -, piccola o grande, individuale o collettiva, per prendersi cura del creato, indica la strada sicura per una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell'essere umano". L'accordo di Parigi sul clima "può dare un segnale chiaro". E "spero che la Cop21 porti a concludere un accordo globale, basato sui principi di solidarietà, giustizia, equità e partecipazione". Il Pontefice, riprendendo sia quanto scritto nell'enciclica "Laudato Si'', sia quanto già affermato all'Onu, davanti all'Assemblea Generale, ribadisce l'importanza della tutela dell'ambiente. La Cop21 "è un passo importante nel processo di sviluppo di un nuovo sistema energetico", afferma, "che dipenda al minimo da combustibili fossili e punti all'efficienza energetica e si basi sull'uso di energia a basso o nullo contenuto di carbonio". "Ci troviamo di fronte - afferma il Pontefice - al grande impegno politico ed economico di reimpostare e correggere le disfunzioni e le distorsioni del modello di sviluppo attuale. L'accordo di Parigi può dare un segnale chiaro in questa direzione. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci". Per questo, precisa Francesco, serve un accordo globale per la riduzione dell'impatto dei cambiamenti climatici, la lotta contro la povertà e il rispetto della dignità umana.