
Felipe re di Spagna rianima la monarchia

L'erede di Juan Carlos ha giurato alle Cortes
MADRID Felipe VI è il nuovo re di Spagna dopo il giuramento alle Cortes, con una cerimonia relativamente sobria in cui ha rilanciato l'unità del Paese e promesso una monarchia al passo con i tempi. È stato un insediamento in cui il 46enne ha voluto dare un'immagine di rinnovamento, dopo l'era del padre Juan Carlos che ha abdicato anche sulla scia di una serie di scandali. Nel suo primo discorso davanti alle Cortes, Felipe ha assicurato che sarà un capo di Stato «leale» e si è impegnato «ad ascoltare, a comprendere, consigliare e difendere i diritti generali» ma ha promesso anche di essere «il collante tra tutti gli spagnoli» e ha assicurato che nella Spagna, «unita e diversa, c'è posto per tutti». «Incarno una monarchia rinnovata per un tempo nuovo»; e ha sottolineato che, perché la Corona sappia guadagnarsi continuamente «l'affetto, il rispetto e la fiducia dei suoi cittadini» e sia portatrice dell'«autorità morale» di cui ha bisogno deve «garantire la dignità dell'istituzione, preservare il suo prestigio e osservare un comportamento assolutamente onesto e trasparente». Nel suo intervento, il nuovo monarca ha espresso solidarietà a coloro che si sono visti «ferire nella dignità» dalla crisi economica e ha sottolineato che sente come «un dovere morale» il lavorare per cambiare la situazione. Il re ha ringraziato anche il padre, Juan Carlos, la cui «generazione ha aperto il cammino alla democrazia». Lontano dalla solennità che di solito accompagna questi eventi, la cerimonia è stata soprattutto un passaggio di consegne: nessun leader straniero invitato, tantomeno i «cugini» delle altre case regnanti. Sobria anche la regina, Letizia, che ha scelto un abito corto, senza diadema, che è sembrato una dichiarazione di intenti. Perfette le figlie, Leonor, ora erede al trono, e la sorellina minore, l'Infanta Sofia, in abiti di broccato identici, ma di colore diverso. E proprio le bionde bambine, una di 8 l'altra di 7 anni, che oggi chiudono la loro infanzia, potrebbero essere la carta vincente di un monarchia traballante.
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