Kiev: ancora scontri in piazza, 3 morti
Le vittime fanno parte dei dimostranti che protestano contro il presidente Viktor Yanukovych
Si contano tre morti a Kiev, in Ucraina, tra i dimostranti che si stanno scontrando con la polizia nel corso delle proteste contro il presidente Viktor Yanukovych. Le violenze sono riprese in mattinata, quando la polizia ha sfondato le barricate e iniziato a sgomberare il campo dei dimostranti nel centro città, imbiancata da una forte nevicata. Le due vittime sono morte a causa di ferite d'arma da fuoco, riportano i medici sul posto citati da un reporter di Associated Press, ma non è chiaro se i proiettili fossero di gomma o veri. Intanto gli agenti hanno nuovamente arrestato dei manifestanti. Sull'account Twitter di EuroMaidan, il comitato organizzativo della resistenza ucraina, si legge che i poliziotti in assetto antisommossa hanno attaccato alle granate di gas lacrimogeni pietre e lastre prese dalla pavimentazione stradale, ferendo molte persone. I tiratori scelti della polizia, si legge ancora, hanno ricominciato a sparare sulla folla. Le proteste nei confronti del governo durano da due mesi e hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone, contrarie alla decisione di Yanukovych di rinunciare a un accordo di associazione con l'Unione europea per approfondire i legami con la Russia. Ieri le probabilità di trovare un'intesa per porre fine agli scontri si sono affievolite, quando il presidente si è rifiutato di incontrare personalmente alcuni membri dell'opposizione invitati a negoziare. Il leader delle proteste Vitali Klitschko si era recato agli uffici di Yanukovych per un faccia a faccia, ma è stato ricevuto solo dai collaboratori del presidente. Il suo ufficio ha fatto sapere che in quel momento era impegnato in altri colloqui. «Il centro della città di Kiev è in fiamme da due giorni. Il presidente sta seduto a due isolati di distanza e non ascolta», ha detto Klitschko.