Bufera di neve sugli Usa, venti Stati sotto il gelo
L'ondata di maltempo ha investito il nord-est del Paese. Voli cancellati, strade bloccate, uffici chiusi, e prime vittime. Allerta anche in Gran Bretagna
Dopo la tempesta di Natale, negli Stati Uniti arriva "Hercules", la bufera del nuovo anno. E porta neve, venti violenti e un'ondata di freddo gelido su tutto il nord-est del Paese: un cocktail micidiale che ha messo in difficoltà il traffico aereo e i collegamenti dentro gli Usa. Numerose strade e autostrade sono completamente paralizzate, scuole e uffici governativi chiusi. Sono almeno 16 le vittime contate finora, soprattutto a causa di incidenti stradali. Ma il bilancio è destinato a salire. Almeno 4mila voli sono stati cancellati e e si sono contati 7mila aerei in ritardo. La tempesta si è abbattuta su un'area enorme, da Chicago fino a New York, al New England e alla capitale, Washington. Gli aeroporti più colpiti sono quelli di Chicago e il Liberty International Airport di Newark. All'aeroporto Logan di Boston, un quarto dei voli già ieri pomeriggio erano stati cancellati. A New York la temperatura è scesa a meno 20 gradi. Nell'enorme area colpita, la neve in alcune parti ha raggiunto anche i 60 centimetri. Il Servizio meteorologico nazionale ha fatto sapere che 53 centimetri di erano già caduti a Boxford, poco più a nord di Boston, mentre in altre parti del Massachusetts le precipitazioni nevose hanno raggiunto tra i 43 e i 45 centimetri, così come in alcune zone dello Stato di New York. Nella Grande Mela, Central Park è stato avvolto da una coltre bianca spessa circa 7 centimetri. L'ondata di maltempo è arrivata a New York un giorno dopo il giuramento del nuovo sindaco Bill de Blasio, che nel 2010 criticò il suo predecessore Michael Bloomberg per la gestione di una tempesta che colpì la città dopo il Natale. Il nuovo primo cittadino,che si è fatto riprendere mentre con la pala in mano ha spazzato l'accesso della sua abitazione, ha assicurato che centinaia di spazzaneve e spargisale sono stati dispiegati nelle strade per far fronte all'emergenza. Sulla Grande Mela dovrebbero cadere fino a 18 centimetri di neve. Il Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, è stato chiuso, così come tutte le scuole della città. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha proclamato lo stato d'emergenza. Il provvedimento è stato adottato anche nel New Jersey. Alcune scuole nello Stato di New York e nella regione del New England, che comprende gli Stati di Massachusetts, Maine, New Hampshire, Vermont, Rhode Island e Connecticut, già ieri sono rimaste chiuse per precauzione. La notte scorsa sono state chiuse inoltre alcune autostrade e le autorità hanno aumentato gli sforzi mirati a garantire che tutte le persone senzatetto trovino un rifugio. Nella zona di Washington e Baltimora sono circa 6mila le abitazioni rimaste isolate. Anche se, da Chicago a New York, c'è chi ne ha approfittato per un po' di divertimento scendendo in strada con gli slittini o con gli sci ai piedi. L'allerta meteo si sposta anche sull'altra riva dell'Atlantico, in Gran Bretagna, dove il maltempo si sta abbattendo sul versante occidentale del Paese: le piogge torrenziali e i venti fanno temere inondazioni in grado di minacciare le abitazioni e le strutture lungo le coste. Le autorità britanniche hanno emanato 21 allerta per inondazioni, mentre l'agenzia meteo ha preannunciato allagamenti in Scozia e Irlanda del Nord.