Peggiorano le condizioni di salute di Sharon
Dal 4 gennaio 2006 Sharon è in coma per un'emorragia cerebrale. Zeev Rotstein, direttore dell'ospedale Sheba: "è certamente in pericolo di vita"
La vita dell'ex primo ministro israeliano Ariel Sharon «è certamente in pericolo». Lo ha detto ai giornalisti Zeev Rotstein, direttore dell'ospedale Sheba di Tel Ashomer, vicino Tel Aviv, dove il politico 85enne è ricoverato dal maggio 2006. Dal 4 gennaio 2006 Sharon è in coma a causa di una emorragia cerebrale. Nel primo incontro dei medici con la stampa dopo la notizia del detrioramento delle condizioni dell'ex primo ministro, Rotstein ha detto di non poter far previsioni su quanto tempo rimane a Sharon, che è «un uomo forte», anche se non ha nascosto la criticità della situazione. «Non sono un profeta, ma la sensazione dei medici che lo curano e dei familiari al suo fianco, specie i figli, è che vi sia stato un cambiamento per il peggio -ha affermato- la sensazione è che il deterioramento sia molto grave». Sharon ha avuto un cedimento del fegato e i medici sono orientati ad evitare l'accanimento terapeutico. Rotstein ha riferito che gli vengono somministrati antibiotici ma che non viene sottoposto a dialisi. Un primo peggioramento della sua situazione era iniziato due mesi con una infezione legata al tubo per la nutrizione artificiale, ma negli ultimi due giorni vi è stato un ulteriore cedimento.