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Attivisti Greenpeace e le "Pussy Riot" verso l'amnistia

Putin

La Duma ha approvato un emendamento alla legge sull'amnistia in modo da includere anche le persone ancora in attesa del processo, come l'italiano Cristian D'Alessandro

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Il Parlamento russo ha approvato un emendamento alla legge sull'amnistia in modo da includere anche le persone ancora in attesa del processo, come i 30 attivisti di Greenpeace tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro. La Duma ha approvato stamattina gli ultimi emendamenti al provvedimento, che prevede l' amnistia per migliaia di persone, tra cui minorenni, disabili, veterani, donne incinte e donne con bambini. Il voto finale sulla misura è atteso oggi pomeriggio. L' amnistia è stata estesa alle persone sospettate di teppismo, il che significa che le accuse formulate nei confronti degli attivisti di Greenpeace, arrestati a seguito di una protesta contro le trivellazioni offshore nell'Artico, saranno probabilmente eliminate. La legge dovrebbe inoltre permettere il rilascio delle componenti della band punk Pussy Riot, che hanno entrambe figli piccoli. Le donne stanno scontando la condanna a due anni di carcere per aver cantato una preghiera punk contro il presidente Vladimir Putin nella cattedrale Cristo salvatore di Mosca.

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