Ucraina: la polizia carica i manifestanti europeisti a Kiev
Il blitz degli agenti è scattato all'alba con lacrimogeni, granate stordenti e manganelli. L'opposizione denuncia decine di arresti e feriti
Si aggrava la situazione a Kiev dove ieri sera si erano radunate nel centro della capitale ucraina circa 10.000 persone, scese in piazza per protestare contro il congelamento dell'Accordo di Associazione e di Libero Scambio con l'Unione Europea, deciso dal governo del presidente filo-russo Viktor Yanukovich. All'alba la polizia, in assetto antisommossa, ha usato manganelli, lacrimogeni e granate stordenti per disperdere i circa 400 manifestanti filo-europei radunati in piazza Indipendenza, la principale della città. Secondo il deputato dell'opposizione Andriy Shevchenko nei tafferugli ci sono stati numerosi feriti: «Decine di feriti e decine di arrestati - ha precisato - L'Ucraina non aveva mai visto nulla di simile». «È stato orribile - ha raccontato Lada Tromada, una delle persone coinvolte dalla carica - stavamo manifestando pacificamente quando ci hanno attaccato. Ci hanno trattati come spazzatura». La carica è avvenuta alle 4.30, dopo una notte di protesta. Nove anni fa, fra il 2004 e il 2005, la stessa zona era stata teatro della Rivoluzione Arancione che vide all'epoca sconfitto proprio Yanukovich. L'ambasciatore statunitense in Ucraina ha condannato l'uso della forza contro i manifestanti che a Kiev chiedevano l'integrazione dell'Ucraina in Europa. «Stiamo ancora cercando di capire cosa sia successo - ha scritto su Twitter il diplomatico, Geoffrey Pyatt - ma ovviamente condanniamo la violenza contro manifestanti pacifici». Ieri l'ambasciatore, parlando alla radio «Voice of America», aveva rimarcato che la libertà di parola e di stampa sono principi fondamentali per gli Usa; e che il rispetto di quei valori è tra i pilastri delle relazioni strategiche tra gli Stati Uniti e l'Ucraina, avvertendo che deviare da tali principi avrebbe avuto gravi conseguenze.