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La confessione del Papa: «Anch'io ho sperimentato dubbi»

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All'udienza generale il Pontefice ha parlato delle insicurezze e della comunione dei santi: «Siamo una sola grande famiglia con i beati del Paradiso e le anime del purgatorio».

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La fede, con i suoi dubbi che molti sperimentano nella vita, Papa compreso, e la comunione dei santi alla vigilia della ricorrenza di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, nel solco del commento del Credo che caratterizza le catechesi del mercoledì. Sono stati i due temi affrontati dal Pontefice nel corso dell'udienza generale di questa mattina. Un bagno di folla ormai consueto, con circa 80.000 fedeli che hanno gremito piazza S. Pietro e Papa Francesco che si è soffermato a lungo a stringere mani e accarezzare bambini. «Tutti abbiamo sperimentato insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi: tutti e anche io - ha detto il Pontefice - L'insicurezza è parte del cammino della fede, tutto ciò non deve stupirci: tutti siamo fragili, tutti abbiamo limiti, non bisogna spaventarsi». A tranquillizzarci, secondo il Pontefice, deve essere la verità della fede per la quale «l'amore di Dio brucia anche i nostri peccati. In questi momenti difficoltosi - ha spiegato - è necessario confidare nell'aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l'umiltà di aprirsi agli altri». Infatti, «la nostra fede ha bisogno del sostegno degli altri, specialmente nei momenti difficili. Quanto è bello - ha concluso - sostenerci gli uni gli altri nell'avventura meravigliosa della fede!». «La tendenza a chiudersi nel privato - ha poi aggiunto - ha influenzato anche l'ambito religioso e così si fa fatica, a volte, a chiedere aiuto a chi vive con noi la stessa fede». Perciò Francesco ha invitato a riscoprire la dimensione comunitaria della fede: «È questa la Comunione dei santi. Avanti per questa strada e con gioia. Se siamo uniti, la fede viene forte». Poi, riferendosi ai defunti, ha evocato «il legame profondo e indissolubile con coloro che hanno varcato la soglia della morte». Siamo «una sola grande famiglia tra terra e cielo, che si realizza nella preghiera di intercessione. La comunione dei santi va al di là della vita terrena, va oltre la morte e dura per sempre. La comunione spirituale che nasce dal Battesimo non viene spezzata - ha spiegato - dalla morte, ma, grazie alla Risurrezione di Cristo, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna. C'è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell'eternità: tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime nel Purgatorio e tutti i beati e che sono già in Paradiso formano una sola grande famiglia. Questa comunione tra Terra e Cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione, è la più alta forma di solidarietà, ed è anche alla base della celebrazione liturgica di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, che vivremo nei prossimi giorni» ha scandito il Papa. Che ha anche esortato a purificare le devozioni da ogni superstizione: «La memoria dei defunti - ha concluso - è molto sentita, ma possiamo chiederci: la viviamo in modo cristiano o pagano? Si basa sulla fede in Cristo morto e risorto? Oppure è una miscela di credenze e di paure che poco hanno a che vedere con il Vangelo?». Un chiaro riferimento alla tendenza a soppiantare le ricorrenze cristiane con la pseudo-festività pagana e satanica di Halloween.

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