Iniziato lo sgombero delle piazze, bagno di sangue al Cairo
L’ultimatum è scaduto e la polizia ha iniziato lo sgombero delle piazze. Il Cairo brucia e si hanno già notizie di numerosi morti. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione all’alba nelle tendopoli di piazza Rabaa al-Adawiyah e di piazza al-Nahda mentre i due accampamenti sono sorvolati da elicotteri e vi si stanno dirigendo i blindati. Sul posto già si trovano ruspe corazzate, che hanno cominciato ad abbattere le tende mentre gli agenti in assetto anti-sommossa vi davano fuoco. La tv mostra le immagini degli incidenti con i poliziotti che sparano lacrimogeni. Già ieri sera si era registrato un morto, oltre a una decina di feriti, durante l’intervento della polizia per disperdere i cortei dei sostenitori del deposto presidente Morsi. I Fratelli Musulmani hanno lanciato un drammatico appello esortando la popolazione a riversarsi nelle strade per "fermare il massacro scatenato dal nuovo regime golpista". "Questo non e' un tentativo di disperdere i manifestanti", ha ammonito su Twitter il portavoce del movimento islamista, Gehad al-Haddad. "Questo è un sanguinoso tentativo di schiacciare tutte le voci che si oppongono al colpo di stato militare". Gli organizzatori dei sit-in attaccati all'alba, ha sottolineato Haddad, "chiedono agli egiziani di scendere nelle strade per fermare il massacro". Il bilancio delle vittime si aggrava di minuto in minuto. Una nota del ministero dell'Interno egiziano fa sapere che due uomini delle forze di sicurezza sono stati uccisi mentre le opposte fazioni si lanciano reciproche accuse: secondo i militari dalle tendopoli è stato aperto il fuoco contro gli agenti, causando appunto almeno due vittime, e solo a quel punto è scattata la reazione delle forze dell'ordine. Ovviamente di diverso avviso i sostenitori di Morsi, che parlano di attacco deliberato che ha causato già più di 100 morti. Al Jazeera citando fonti sanitarie dell'ospedale da campo allestito nella tendopoli, parla di oltre 120 vittime nella sola piazza Rabaa al-Adawiyah, dove si sono verificati gli scontri più gravi, mentre secondo la tv al Arabiya la piazza al-Nahda, sulla sponda occidentale del Nilo, vicino all'Università, è ora sotto il completo controllo delle forze di polizia, che avrebbero trovato armi e munizioni. Notizia confermata dalla televisione di Stato mostrando immagini di agenti in assetto anti-sommossa intenti a perquisire i resti delle tende distrutte. Il ministero dell'Interno fa sapere che sono 150 le persone arrestate e ha confermato che le autorità hanno ormai il "totale controllo" del sito, e che la polizia "è riuscita a rimuovere la maggior parte delle tende dalla piazza". Fonti giornalistiche presenti alla scena hanno riferito che tutti gli accessi all'area sono stati bloccati, mentre nell'aria continua ad aleggiare il gas lacrimogeno impiegato contro i sostenitori del deposto presidente Morsi.