Israele e Anp tornano a parlare di pace
Si riaccende la speranza per la pace in Medio Oriente. Quando era notte fonda in Italia, le 20.30 ora locale, il segretario di Stato americano John Kerry ha ospitato i negoziatori israeliani e palestinesi che, per la prima volta dopo tre anni, sono tornati a sedersi a uno stesso tavolo. Nell'edificio del Dipartimento di Stato, a Washington, Kerry ha offerto la cena di «Iftar», primo appuntamento di questa nuovo round di trattative. Alla cena di Iftar, con la quale durante il Ramadan i musulmani rompono il digiuno, hanno partecipato tra gli altri il ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni, e il capo negoziatore dell'Autorita Nazionale Palestinese, Saeb Erekat, seduti fianco a fianco. Kerry non ha mancato di rimarcare il momento «molto, molto speciale». Al termine della cena, durata circa 90 minuti, una fonte del dipartimento di Stato ha riferito che si è trattato di «un incontro costruttivo e produttivo tra le parti, impegnate in buona fede e con serietà di intenti». I colloqui riprenderanno oggi. Kerry ha invitato entrambe le parti a cercare «compromessi ragionevoli su questioni difficili, complicate, coinvolgenti e simboliche». Ha ammesso che si tratterà di un percorso lungo e difficile, ma che l'ambasciatore Martin Indyk, già rappresentante degli Stati Uniti in Israele, nominato mediatore degli Usa, «capisce che la pace tra israeliani e palestinesi non arriverà facilmente e non avverrà in una notte. Sa anche che c'è una via da percorrere e che dobbiamo seguirla con urgenza. Capisce che per fare in modo che tante vite non siano state perse invano dobbiamo assicurare che le opportunità non vengano perse invano». Domenica Israele ha votato a favore del rilascio di 104 detenuti palestinesi, dando l'ultima spinta al riavvio dei colloqui in stallo dal 2008.