Arrestato il numero due dei Fratelli Musulmani in Egitto

Notte di violenza in tutto l'Egitto dopo la destituzione di Mohammed Morsi da parte dell'esercito. Decine di migliaia di sostenitori dell'ex presidente sono scese in strada rispondendo all'appello dei Fratelli musulmani, che hanno proclamato il «venerdì del rifiuto». Violenze si sono verificate sia al Cairo, sia in altre città come Alessandria, Beheira, Minya, Giza e altri centri nel sud del Paese. Nella capitale ci sono stati scontri fra pro e contro Morsi su un ponte sul Nilo nei pressi di piazza Tahrir e della sede della tv di Stato ed è intervenuto l'esercito con mezzi blindati. L'ultimo bilancio degli scontri fornito dal ministero della Salute è di almeno 30 morti e 210 feriti. Dei morti, cinque sono stati registrati al Cairo, quattro nella città di El-Arish nel Sinai, una decima persona è stata uccisa nella città meridionale di Assiut. Dodici i morti accertati ad Alessandria, dove si sono registrate le violenze più accese. Intanto il presidente ad interim Adly Mansour ha sciolto il Parlamento. Il portavoce del ministero dell'Interno Hani Abdel-Latif ha invece annunciato l'arresto di  Khairat el-Shater, vice della guida generale dei Fratelli Musulmani Mohammed Badie e considerato autentico animatore dei sostenitori di Morsi. Khairat el-Shater è stato arrestato insieme a suo fratello a Il Cairo, con l'accusa di aver incitato alla violenza. Considerata la situazione, la Farnesina ha diffuso un avviso nel quale sconsiglia i viaggi al Cairo, Alessandria, Suez, Ismailia, Port Said e in località del delta del Nilo. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha poi ricevuto in tarda mattinata il ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, per un aggiornamento sugli sviluppi in corso in Medio Oriente, anche alla luce della recente visita compiuta in Israele e nei Territori dell'Autonomia Palestinese. Con riferimento alla situazione in Egitto, è stata espressa in una nota di Palazzo Chigi:  "Da parte italiana - si legge -  si auspicano l'immediata fine di ogni violenza e l'avvio di una transizione rapida e inclusiva.