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Egitto, Morsi respinge l'ultimatum: "Resto"

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Egitto: migliaia al Cairo pro e contro Morsi

Si dimette anche il il ministro degli Esteri Moahmed Kamel Amr. Salgono a cinque i responsabili dei dicasteri che hanno sbattuto la porta al premier contestato dalla popolazione

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 Il governo di Morsi dopo le manifestazioni di piazza oceaniche che invocano le sue dimissioni continua a perdere i pezzi. Il ministro degli Esteri egiziano Moahmed Kamel Amr ha presentato le sue dimissioni nelle prime ore di oggi. Lo ha riportato il sito in lingua araba del quotidiano al-Ahram. La decisione di Amr di rinunciare al suo incarico deriva dalla crisi politica in corso in Egitto che ha messo il presidente Mohammed Morsi contro l'opposizione liberale e ha aumentato la frustrazione della popolazione per la crisi economica in corso. Amr era stato nominato ministro degli Esteri nel luglio del 2011, quando l'Egitto era governato dal Consiglio supremo delle Forze Armate, durante il periodo di transizione seguito alla deposizione dell'ex presidente Hosni Mubarak. Ieri altri quattro ministri avevano presentato le loro dimissioni al primo ministro Hisham Qandil. Ad abbandonare il governo del Cairo il giorno dopo la manifestazione nazionale contro il presidente Mohammed Morsi a un anno dal suo insediamento sono stati i ministri del Turismo Hesham Zazou, dell'Ambiente Khaled Fahmy, della Comunicazione Atef Helmy e degli Affari legali Hatem Begato. Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha respinto l'ultimatum dell'esercito, che ieri ha concesso alle forze politiche 48 ore per risolvere la crisi politica prima di imporre l'applicazione di una road map. Il presidente vicino ai Fratelli Musulmani e contestato da imponenti manifestazioni di piazza, ha assicurato che continuera' con il suo programma per arrivare ad una riconciliazione nazionale. Morsi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente americano Barack Obama, ma intanto ha perso anche il ministro degli Esteri, che si e' dimesso come ieri avevano fatto altri sei colleghi. (AGI) Zec (Segue)In una nota, la presidenza ha affermato che il comunicato con cui i militari hanno dato l'ultimatum, letto in tv e alla radio dal capo di Stato maggiore Abdel Fattah al-Sisi, e' equivoco e potrebbe causare confusione. La nota poi condanna qualsiasi dichiarazione che potrebbe "accrescere le divisioni" e "minacciare la pace sociale". Morsi "si consultera' con tutte le forze del Paese per assicurare un patto di cambiamento democratico e la protezione del popolo", si legge. Il presidente egiziano ha ricevuto una telefonata dal collega americano Barack Obama, ma intanto ha perso il ministro degli Esteri Mohamed Kamel Amr, che si e' dimesso, secondo quanto riferito dall'agenzia Mena, seguendo le orme di altri cinque suoi colleghi che ieri avevano lasciato l'incarico inviando una lettera congiunta al capo del governo. OBAMA Morsi ha ricevuto una telefonata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lo ha reso noto un comunicato della presidenza dell'Egitto. Secondo la dichiarazione, il presidente Obama ha detto che l'amministrazione statunitense «supporta una transizione democratica pacifica in Egitto».

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