Appello di Snowden su twitter: "fatemi entrare in Equador"
La «talpa» della Nsa bloccata all'aeroporto di Mosca: senza documenti di identità non può acquistare alcun biglietto per uno dei Paesi ai quali ha chiesto asilo politico
Un appello agli ecuadoriani affinchè scrivano su Twitter al loro ministro degli Esteri, Ricardo Patino, cercando di convincerlo a fare entrare nel Paese Edward Snowden. È quello lanciato sul social network dalla stessa "talpa" che ha rivelato il programma Prism della National Security Agency (Nsa) americana. «Popolo dell'Ecuador - ha scritto Snowden sul Twitter - twittate RicardoPatinoEC e sollecitatelo a farmi entrare nel vostro Paese!». A causa dell'annullamento del suo passaporto americano, Edward Snowden, ancora bloccato in aeroporto, non dispone di un documento valido e quindi non può acquistare un biglietto aereo, né superare i controlli di frontiera all'aeroporto Sheremetevo, ed è costretto a rimanere nella zona transiti dello scalo di Mosca. Lo ha riferito all'agenzia Interfax una «fonte vicina» alla talpa del caso Nsagate. «In mano non ha nessun altro documento di identità - ha spiegato la fonte - per questo è obbligato a rimanere nella zona transiti di Sheremetevo». Sprovvisto di passaporto, la talpa del Datagate potrebbe essere in attesa di un lasciapassare da rifugiato da parte dell'Ecuador, a cui ha chiesto asilo politico. Ma al riguardo non tutte le compagnie aeree hanno le stesse regole - fanno notare i media russi - e non è da escludere che in queste ore si stia discutendo su come farlo viaggiare verso la destinazione finale. Ecuador, Venezuela e Islanda rimangono le mete possibili, anche se non le uniche. Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange - il cui team sta dando supporto a Snowden - ha detto pochi giorni fa che il cittadino statunitense ha chiesto asilo politico a diversi paesi. «Il suo destino ora dipende soltanto da Mosca - ha riferito una fonte del Dipartimento di Stato Usa al giornale russo Kommersant - si può presumere che i servizi segreti lo stiano appositamente trattenendo nella capitale russa, mentre le autorità valutano come rispondere alle richieste degli Stati Uniti». Washington ha chiesto a gran voce l'estradizione dell'ex collaboratore dell'Agenzia di sicurezza nazionale, atterrato da Hong Kong in Russia domenica scorsa. Dopo due giorni di mistero su dove si trovasse, ieri il presidente Vladimir Putin ha confermato che Snowden è a Sheremetevo, ma che Mosca lo consegnerà agli Stati Uniti, perché tra i due Paesi non vi è un accordo di estradizione. Pur bollando come «deliranti e sciocche» le accuse americane di complicità con la «talpa», il capo del Cremlino ha auspicato che la vicenda non intacchi i rapporti bilaterali.