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Assalto agli stranieri: 10 morti sul Nanga Parbat

La vetta del Nanga Parbat

Provenienti da Russia, Ucraina e Cina, si trovavano nel campo base del massiccio pakistano che comprende anche il K2. A chiamare la polizia una guida locale

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È di 9 turisti stranieri e un pachistano il bilancio dei morti dell'attacco condotto da uomini armati nel campo base di Nanga Parbat, una delle montagne più alte del mondo, in Pakistan. Lo hanno reso noto le autorità. Tra gli stranieri uccisi ci sono cinque ucraini, tre cinesi e un russo. Lo ha dichiarato il ministro degli interni del Paese Chaudhry Nisar Ali Khan. Un turista cinese, ha riferito il ministro, è stato salvato. Gli uomini armati indossavano divise utilizzate dalla Frontier Constabulary, una forza di polizia paramilitare che pattuglia l'area. Lo ha riferito un funzionario del governo locale. Secondo la ricostruzione dell'attacco fornita dal funzionario, che ha preferito rimanere anonimo, gli assalitori hanno picchiato i pachistani che stavano accompagnando i turisti, hanno preso i loro soldi e li hanno legati. Gli assalitori hanno controllato l'identità dei pachistani e hanno sparato, uccidendolo, a uno di loro, forse perché era un musulmano sciita. Gli aggressori hanno preso i soldi e i passaporti degli stranieri e li hanno uccisi a colpi di arma da fuoco, secondo quanto riferito dal funzionario. Non è ancora chiaro come il turista cinese che è sopravvissuto sia riuscito a evitare di essere ucciso. Il capo della polizia locale Barkat Ali ha dichiarato di aver appreso dell'attacco quando la guida locale dei turisti ha chiamato la polizia. Nessuno ha finora rivendicato l'assalto. Nanga Parbat è la nona montagna più alta del mondo. L'area di Gilgit-Baltisan è solitamente pacifica, anche se negli anni recenti si sono verificate alcune violenze settarie tra musulmani sunniti e sciiti. L'area è una destinazione popolare tra i turisti perché include montagne molto alte, incluso il K2, la seconda più alta del mondo.

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