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Emma Bonino ha un sogno: l'Europa federale

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Il ministro degli Esteri controbbatte all'apertura di Hollande nel senso di un'unione politica, come chiede da tempo Angela Merkel. Federalista per convinzione, aggiunge: «È anche la posizione del Premier Enrico Letta»

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Dopo l'apertura di Francois Hollande alla rivisitazione dell'Europa in senso di un'unione politica, come chiede Angela Merkel, «si apre lo spazio per discutere se vogliamo un'Europa intergovernativa, come temo Hollande abbia ancora in testa, oppure se ne vogliamo una federale». È quanto ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino in un'intervista in cui, ricordando di essere «federalista per convinzione», sottolinea che se questa «è una posizione storicamente mia» è anche «quella dell'Italia, visto che di Stati Uniti di Europa ha parlato il presidente del Consiglio Enrico Letta al momento della fiducia». Per il ministro quella federalista non è una fuga in avanti «se si riconosce che l'Europa sia in una situazione insostenibile»: «prendiamo l'esempio dell'Unione Bancaria, decisa più di un anno fa, ancora non ci siamo perchè la governance non funziona e quindi non possono funzionarne le politiche». Per Bonino il progetto di integrazione «si è fossilizzato sulla moneta unica, ci siamo fermati aiutati dal fatto che l'euro, checchè se ne dica è stato un successo strepistoso», al punto «che ci si è dimenticati di andare avanti con le altre parti finché siamo sprofondati nella crisi». L'idea verso cui andare è quella di una federazione leggera, «con un bilancio di appena il 5% del Pil europeo: mettere in comune 4 o 5 settori, nulla a che vedere con il super stato». E non è possibile limitarsi solo all'aspetto economico, perchè «esiste nell'Europa attuale anche uno spread dei diritti civili. Per esempio sul tema delle carceri e della Giustizia in Italia o della democrazia costituzionale in Ungheria».

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