Scandalo Bloomberg: on line i messaggi dei clienti
Dopo gli episodi sulla violazione della riservatezza da parte dei giornalisti dell'agenzia di stampa il Financial Times denuncia un nuovo caso
Dopo lo scandalo scoppiato alcuni giorni fa, dal quale è emerso che i giornalisti dell'agenzia di stampa Bloomberg avevano accesso ai dati sui clienti conservati dalla società per i propri servizi, il Financial Times ha riferito che un ex dipendente della società avrebbe messo online oltre 10.000 messaggi privati dei clienti che contenevano dati «price sensitive». Si tratterebbe di messaggi fra trader e decine di grandi banche risalenti a un periodo compreso fra il 2009 e il 2010. Su questa notizia la società, pur non fornendo conferme, ha commentato che si tratterebbe di una «chiara violazione delle nostre politiche», aggiungendo che sta valutando la possibilità di intraprendere un'azione legale. Bloomberg LP è una società privata controllata dal sindaco di New York, Michael Bloomberg, che ne possiede circa l'85%. L'attività principale di Bloomberg LP consiste nel fornire servizi a clienti del settore finanziario; la società possiede però anche l'agenzia di stampa Bloomberg News, in cui lavorano oltre 2.400 giornalisti (nella foto). Ieri il direttore di Bloomberg News, Matthew Winkler, si è scusato per la pratica aziendale che permetteva ai giornalisti di avere accesso ai dati sui clienti conservati dalla società. In pratica avevano accesso ai dati su come i clienti utilizzavano i servizi finanziari di Bloomberg. In un post pubblicato online, Winkler ha spiegato che i reporter potevano vedere per esempio quando i clienti avevano effettuato l'ultimo accesso ai terminal di Bloomberg e quali categorie avevano consultato, visualizzando per esempio se avevano consultato il rating di alcune società. Il mese scorso, dopo che Goldman Sachs ha sollevato il caso, ai giornalisti è stato revocato l'accesso a questi dati. Goldman Sachs si era lamentata con i vertici di Bloomberg dopo che una giornalista aveva detto di avere utilizzato i dati di log-in nella sua inchiesta per capire se un impiegato di Goldman era andato via. Ty Trippet, portavoce di Bloomberg LP ha precisato che i giornalisti potevano vedere se gli utenti avevano guardato notizie top news o se avevano raccolto dati su azioni e bond, ma non quali storie o quali azioni fossero state ricercate. Sul caso dell'accesso dei giornalisti ai dati indaga la Federal Reserve, che intende capire se i reporter abbiano anche controllato dati sull'uso dei terminali da parte di alti funzionari della Fed. Ieri inoltre, in una breve dichiarazione, la Banca centrale europea ha affermato che «prende molto seriamente la protezione della riservatezza» e che «i nostri esperti sono a stretto contatto con Bloomberg». Bloomberg fornisce ai propri clienti informazioni e notizie sui mercati finanziari, un programma di messaggistica istantanea e piattaforme per seguire gli scambi in Borsa. Sono oltre 315mila i clienti che in tutto il mondo pagano circa 20mila dollari all'anno per ottenere il diritto di accedere ai dati.