Tracce di dna femminile sulle bombe di Boston
Intercettata una telefonata sospetta della madre dei due attentatori ceceni
Gli inquirenti hanno trovate tracce di Dna femminile su almeno una delle due bombe dell'attentato di Boston del 15 aprile scorso. Lo riferiscono i media Usa sottolineando però che al momento non è chiaro se si tratta di un possibile caso di «contaminazione delle prove» o se effettivamente una donna abbia aiutato i due sospetti, i fratelli ceceni Tamerlan e Dzhokhar Tsarbaev, a realizzare gli ordigni o semplicemente a trasportare le due bombole a pressione imbottite di esplosivo, chiodi e cuscinetti a sfera che hanno ucciso tre persone e ne hanno ferito oltre 270. Intanto i genitori di Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, Zubeidat e Anzor, hanno rinunciato a a recarsi negli Stati Uniti per recuperare la salma del figlio maggiore e assistere il minore durante le indagini e il processo per l'attentato della maratona di Boston. Anzor Tsarnaev si è limitato a dire che è troppo anziano per affrontare il viaggio negli Stati Uniti e Zubeidat invece non ha precisato le ragioni della sua decisione, anche se negli Stati Uniti deve affrontare un processo per furto. L'Fbi ha nel frattempo reso noto che le autorità russe avevano intercettato telefonate di Zubeidat, fra cui una con il figlio Tamerlan in cui parlava di jihad e un'altra con una persona nel sud della Russia coinvolta in un'altra inchiesta del bureau.