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Assad avrebbe usato armi chimiche contro i ribelli

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Stati Uniti e Gran Bretagna avrebbero le prove dell'impiego di gas nervino sarin da parte del regime siriano, che era stato avvertito di non superare questa «linea rossa». Possibile un intervento diretto

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Il regime di Assad avrebbe usato armi chimiche, sia pure in quantità limitate, contro i ribelli. Almeno così la pensa l'intelligence statunitense secondo quanto riferito dal segretario alla Difesa Chuck Hagel (nella foto). In particolare, secondo Hagel, in visita negli Emirati Arabi, le forze lealiste avrebbero impiegato il letale gas nervino «sarin». Hagel ha precisato che queste valutazioni sono contenute in una «lettera consegnata stamani dalla Casa Bianca a diversi membri del Congresso sull'argomento» ma ha anche specificato che «le valutazioni non bastano, devono essere corroborate dai fatti». Anche il Foreign Office britannico ritiene di avere prove «limitate ma convincenti» dell'uso di armi chimiche, vietate dalle convenzioni internazionali. La Casa Bianca ha più volte avvertito che il divieto di usare queste armi di distruzione di massa è considerata la «linea rossa» invalicabile per il regime. Ma per evitare di ripetere gli errori commessi nel 2003 in Iraq, l'amministrazione Obama continua ad essere molto prudente. Secondo fonti di Washington, se sarà definitivamente provato l'uso di armi chimiche, gli Stati Uniti si consulteranno con i loro alleati per decidere quale risposta dare e concordare i passi successivi. Sarebbe logico puntare il dito contro il regime di Assad perché l'intelligence è certa che le forze lealiste controllino ancora gli arsenali chimici. La stessa fonte ha ripetuto che sulla Siria «tutte le opzioni sono sul tavolo» e riferendosi all'eventuale risposta non ha escluso un intervento armato. E intanto la vicenda sembra subire una forte accelerazione. In serata, infatti, il segretario di Stato John Kerry ha detto che il regime siriano ha probabilmente «lanciato due attacchi con armi chimiche».

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