Giubilo a Boston dopo la cattura del secondo attentatore
Ferito, affamato e infreddolito ma vivo. È finita nella notte a Boston la fuga di Dzhokhar A. Tsarnaev, il 19enne ceceno ritenuto responsabile, con il fratello Tamerlan, 26 anni, dell’attentato di lunedì alla maratona. Scene di giubilo per le strade di Boston dopo la cattura del terrorista, dopo una giornata di vero e proprio coprifuoco che ha paralizzato la città. La caccia all'uomo si è conclusa poco prima delle 21 ora locale, dopo una sparatoria con il terrorista che era nascosto in una barca in un giardino privato di Watertown, il sobborgo di Boston setacciato casa per casa dalla polizia dove venerdì mattina era sto ucciso il fratello. In gravi condizioni e ricoperto di sangue, l'attentatore è stato trasportato in ospedale in ambulanza. A Dzhokhar Tsarnaev non sono stati accordati i diritti del «Miranda Warning» previsti nella giustizia criminale perché il governo ha invocato l'eccezione della sicurezza nazionale negli interrogatori. Secondo quanto riferito dal commissario della polizia di Boston, Ed Davis, è stato un comune cittadino a segnalare il sospettato nella barca parcheggiata nel giardino di un vicino, dopo averlo visto uscire di casa e aver notato tracce di sangue. Le ferite, a quanto pare, erano quelle riportate durante la sparatoria nella quale aveva perso la vita il fratello. La cattura di Dzhokhar è avvenuta a sole 26 ore dalla diffusione delle foto segnaletiche dei due sospettati da parte dell'Fbi. Dopo l'arresto, la gente è scesa spontaneamente in strada, applaudendo le forze dell'ordine, scandendo «U.S.A» e sventolando bandiere a stelle e strisce. «Abbiamo chiuso un importante capitolo in questa tragedia ma chiaramente mancano ancora risposte a tante domande» ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dalla Casa Bianca dopo l'annuncio della cattura del secondo presunto attentatore. Obama ha sottolineato l'importanza di andare avanti con l'inchiesta per sciogliere i tanti interrogativi ancora aperti. «Per quale motivo due giovani che sono cresciuti e hanno studiato negli Usa, integrati nella nostra comunità e nel nostro Paese - si è chiesto - sono arrivati a tanta violenza? Come hanno pianificato e portato avanti questi attacchi? Hanno ricevuto aiuti? Le famiglie di coloro che sono stati uccisi senza una ragione hanno diritto ad avere queste risposte». Il presidente ha assicurato che si andrà fino in fondo verificando anche ogni possibile legame dei due ceceni con con organizzazioni terroristiche. Tamerlan Tsarnaev, il fratello maggiore rimasto ucciso, era stato interrogato dall'FBI nel 2011 per verificare eventuali legami con terroristi su richiesta di un Paese straniero, presumibilmente la Russia, ma allora non era stata riscontrata alcuna attività sospetta. «Continueremo a fare ciò che dobbiamo fare per tenere al sicuro la nostra gente» ha precisato Obama che ieri ha parlato anche con il presidente russo Vladimir Putin, ringraziandolo per la cooperazione nella lotta al terrorismo anche sull'onda dell'attentato alla maratona di Boston. «Oggi la nostra nazione è in debito con Boston e con il Massachusetts - ha detto il presidente - le forze dell'ordine hanno risposto con coraggio e professionalità. Il coordinamento tra le forze federali e locali è stato cruciale: hanno tutti lavorato come una squadra». Obama ha poi ricordato le vittime degli attentati e il poliziotto ucciso al Mit dai due fratelli ceceni.