Il bimbo morto era corso ad abbracciare il padre

Si moltiplicano le domande senza risposta a cui dovranno rispondere gli inquirenti per assicurare alla giustizia, come ha promesso il presidente Barack Obama, i responsabili del vile attentato alla maratona di Boston. Il ragazzino di 8 anni vittima dell’insensata furia omicida si chiamava Martin Richard. Era alla maratona con tutta la famiglia: il piccolo era corso al traguardo per abbracciare il padre maratoneta, William; la madre, Denise, e una delle sue sorelle sono ricoverate «con gravi lesioni». Identificata anche una seconda vittima: è una ragazza di 29 anni. Si chiamava Krystle Campbell ed era originaria di Medford, Massachusetts. L'Unità di Crisi della Farnesina ha intanto confermato oggi che nessun italiano è stato coinvolto nell’attentato. L'intero quartiere di Back Bay, nel cuore di Boston, è isolato. È stato anche interrogato in ospedale un ventenne saudita ferito e che rimane ricoverato al Brigham and Women's Hospital della città ma la polizia ha tenuto a sottolineare che non c’è nessuno in stato di fermo e che molte sono le persone interrogate. Nella tarda serata di ieri, nella notte italiana, è stato anche perquisito un appartamento in un edificio del sobborgo dove abita il giovane, Revere, a circa 8 km dal centro di Boston. Nessuno ha rivendicato l'attentato e i talebani pakistani hanno smentito qualsiasi coinvolgimento. Le due bombe, piazzate a un centinaio di metri l'una dall'altra lungo Boylston Street, ai limiti di Copley Square, nel cuore della città, sono esplose a distanza di tredici secondi l'una dall'altra. L'Fbi sembra accreditare la pista interna, forse di fanatici di estrema destra, ma tutte le ipotesi restano aperte. Rafforzate le misure di sicurezza anche a New York, Washington, San Francisco, Los Angeles, Denver e Seattle. Pattuglie antiterrorismo sono state dispiegate nei luoghi simbolo di Manhattan e davanti ai principali alberghi della Grande Mela. Dolore e commozione in tutto il mondo. Il presidente Giorgio Napolitano ha scritto a Obama per rinnovargli l'amicizia e la solidarietà dell'Italia. Domenica prossima è in programma la maratona di Londra, che si disputerà regolarmente anche se sono state ovviamente rafforzate le misure di sicurezza. E al traguardo ci sarà il principe Harry, come previsto. Lo ha confermato un portavoce del palazzo reale. «Il principe Harry, premierà i vincitori e incontrerà i volontari. Per quanto ne sappiamo, non c'è motivo che suggerisca cambiamenti di programma» ha detto il portavoce reale, specificando che le questioni di sicurezza sono di competenza della Polizia. Alla maratona londinese è prevista la presenza lungo il percorso di mezzo milione di spettatori provenienti da tutto il mondo. La corsa toccherà alcuni dei luoghi più famosi della capitale inglese, come il Big Ben e Buckingham Palace. Per questo il governo e gli organizzatori hanno fatto sapere che la sicurezza sarà rivista alla luce dei fatti di Boston. «Noi ci aspettiamo che la gara e tutti gli eventi collaterali si svolgano come previsto», hanno affermato gli organizzatori in una email inviata a tutti i partecipanti. Anche il sottosegretario britannico allo Sport, Hugh Robertson, parlando alla Bbc si è dichiarato «assolutamente certo che l'evento londinese si possa svolgere come da programma».