Bombe sulla maratona, 3 morti e 140 feriti
Fbi guida le indagini, ancora nessun indagato. Rafforzate le misure di sicurezza. Si fa largo l'ipotesi interna dell'estremismo di destra
Il giorno dopo la terribile strage di Boston, dove due bombe sono esplose durante la maratona, cresce il numero dei feriti (almeno 140) e si lotta perché il numero dei morti (finora tre, di cui un ragazzino di 8 anni) non cresca. Tanti i bambini coinvolti nella deflagrazione e, a molti dei feriti sono stati amputati gli arti inferiori. Intanto il coordinamento dell'inchiesta sulle bombe di Boston è stato affidato all'FBI, come avviene per gli attentati terroristici. Fino a ieri notte nessuno è stato fermato, almeno secondo le dichiarazioni del commissario di polizia, Edward Davis, che ha smentito le indiscrezioni su un sospettato straniero, ferito, che sarebbe stato interrogato al Brigham and Women's Hospital di Boston. «Non c'è alcun sospettato e nessuno è stato preso in custodia», ha tenuto a precisare Davis mentre l'agente speciale dell'FBI, Richard DesLauriers, ha preferito non rispondere ai cronisti che lo incalzavano sui possibili sospettati. «Sui dettagli investigativi - ha detto - non intendo fare commenti». Squadre di agenti di polizia stanno pattugliando le strade di Boston e setacciando i mezzi di trasporto pubblici alla ricerca di pacchi sospetti. La città rimarrà aperta per le normali attività lavorative, ma la zona delle esplosioni, attorno a Copley Square, rimarrà chiusa al pubblico. Il quotidiano Boston Globe riferisce che in città vengono impiegati agenti della polizia dello Stato, unità della Guardia Nazionale e unità di specialisti dei team Swat appartenenti alla polizia cittadina. «Le persone che si recheranno al lavoro noterà una aumentata presenza di forze di polizia in città», ha annunciato l'ufficio del sindaco, invitando la popolazione a «non allarmarsi» per le rafforzate misure di sicurezza. Per gli esperti, comunque, la pista da seguire è quella interna dell'estremismo di destra. Richard Barrett, ex coordinatore dell'Onu per il gruppo di monitoraggio su al Qaida e sui talebani, sebbene ritenga sia ancora troppo presto per dire chi siano i responsabili, predilige proprio la pista dell'estremismo di destra.