Tra Russia e Usa scoppia la «guerra delle liste nere»
Mancano poche ore allo scoppio di quella che i mass media russi hanno già definito la «guerra delle liste nere» tra Washington e Mosca. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano «Kommersant», la Russia è pronta a rispondere alla cosiddetta «lista Magnitsky» statunitense con una sua «contro-lista», composta da 104 nomi di cittadini americani cui sarà negato l'ingresso nella Federazione, perché coinvolti a suo dire in violazioni dei diritti umani. La lista Magnitsky fa parte della ormai nota «legge Magnitsky», con cui gli Usa hanno predisposto misure restrittive nei confronti di funzionari russi, ritenuti implicati nella morte in carcere dell'avvocato russo Serghei Magnitsky, deceduto nel 2009 presumibilmente per i maltrattamenti subiti in detenzione dopo che aveva denunciato un giro di corruzione ai vertici dello Stato. A tali persone sarà vietato di recarsi negli Usa e saranno loro congelati i beni eventualmente posseduti nel Paese. Come ricorda «Kommersant», la lista Magnitsky deve essere pubblicata entro domani. Mentre però gli Stati Uniti avrebbero ridimensionato la loro «black list», portandola da 208 nomi a 15 per non inasprire le già tese relazioni con il Cremlino, quest'ultimo invece avrebbe ampliato l'elenco dei funzionari Usa da colpire, aumentandone il numero da 71 ad appunto 104. Tuttavia, fa notare il giornale russo, il drastico ridimensionamento della «Magnitsky list» potrebbe riguardare solo la parte pubblica dell'elenco. Secondo la legge americana, infatti la Casa Bianca ha il diritto di mantenere il segreto su parte dei nominativi per questioni di sicurezza nazionale. Che la risposta di Mosca potrebbe comunque essere «non simmetrica» lo ha confermato il capo della commissione Affari Esteri della Duma, Alexei Pushkov, il quale ha aggiunto che l'elenco russo sarà pubblicato subito dopo quello Usa. La «guerra delle liste nere» minaccia di turbare la visita in Russia del consigliere per la Sicurezza Nazionale americano, Tom Donilon, attesa per lunedì 15 aprile. L'emissario di Washington dovrebbe consegnare al presidente Vladimir Putin un messaggio personale di Barack Obama, il cui contenuto è segreto. Stando a indiscrezioni, il leader statunitense inviterebbe l'omologo russo a trovare un terreno comune per mantenere vivo il «reset», e non deteriorare le relazioni bilaterali.