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Piazza di Siena, una storia lunga quasi novant'anni

Nel '29 la 1a edizione a Piazza di Siena Trionfo di Bettoni: secondo consecutivo

Enrico Tonali
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Nella primavera 1926 a Ro- ma era scoppiata la guerra de- gli ippodromi. Capannelle – accantonata nel 1917 per il nuovo Campo Corse Parioli che gli aveva scippato il Der- by di galoppo – sta per riapri- re dopo un look edilizio. Mentre il Parioli ha i giorni contati perché Mussolini vuole farci la sua (e dell'Opera Balilla appena fondata) piazza d'armi, sotto Villa Glori è realizzata a tamburo battente una nuova pista per il trotto che il duce e i figli, da bravi romagnoli, adorano. L'Italia è intanto riuscita a farsi assegnare una gara di salto che sarebbe un peccato non organizzare anche per- ché potrebbe parteciparvi la Germania, cui i destini della Penisola sembrano sempre più legati: la Federazione Internazionale (FEI) ha inserito il Concorso romano nel suo programma e da allora ha inizio la numerazione ufficiale del Concorso Ippico Ufficiale di Roma (CSIO). Dopo due edizioni 1926 e 1927 ospitate nell'ippodromo del trotto (Villa Glori) e una terza 1928 in quello del galoppo (Parioli) che assicurano box e assistenza ai cavalli, nel 1929 il Concorso è portato a Piazza di Siena - dove già si teneva come Nazionale dai primi del 1900 quando Villa Borghese era stata acquistata dal Ministero della Pubblica Istruzione per conto dello Sta- to Italiano - diventando un must sportivo-mondano. L'edizione 1929 celebra il secondo trionfo consecutivo del team azzurro guidato da Alessandro Bettoni che, nella seconda Guerra Mondiale comanderà in Russia nel 1942 l'ultima carica del Savoia Cavalleria. Nel 1931, la Germania dilaga, il quartetto teutonico in divisa sfila vittorioso per tre edizioni (fino al 1933) sotto il Palco Reale. L'Italia comunque si ridesta e riconquista per tre volte la Coppa delle Nazioni che, nel 1940, torna ai tedeschi. Piazza di Siena de- ve poi cedere il passo alla Seconda Guerra Mondiale. Alla ripresa nel 1947 l'Italia brinda in Coppa, in squadra un te- nentino dal profilo affilato, Piero D'Inzeo. Lui e il fratello minore Raimondo sigleranno, da allora in avanti, 18 volte (l'ultima nel 1977) l'appuntamento di Piazza di Siena, oltre la storica doppietta dei Giochi Olimpici 1960. I fenomenali figli del maresciallo Costante D'Inzeo centreranno il podio a cinque cerchi individuale del salto ostacoli, con il successo di Raimondo in sella a Posillipo, mentre Piero su The Rock è secondo, ottenendo l'argento. Poi insieme conquistaranno, con il commilitone Antonio Oppes, il bronzo a squadre allo Stadio Olimpico. Quell'anno, con Piazza di Siena impegnata nelle prove olimpiche, lo CSIO venne spostato a Torino. Nel 1998 invece il Concorso Internazionale Ufficiale lasciò il posto ai World Equestrian Games (Mondiali di Equitazione) disputati allo Stadio Flaminio. Nel 2000 però l'ovale borghesiano ha la rivincita ospitando due CSIO, a maggio e ottobre. Nel 2003 il Concorso Ippico romano è inserito tra gli otto migliori concorsi internazionali di salto ad ostacoli. L'anno scorso, la storia di Piaz- za di Siena si è arricchita di una vittoria azzurra nella Coppa delle Nazioni attesa da 32 anni, dal 1985, grazie ai binomi Casallo Z/Piergiorgio Bucci, Fair Light van T Heike/Alberto Zorzi, Ensor De Litrange LXII/Lorenzo De Luca, Tower Mouche/Bruno Chimirri.

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