
Dichiarazione dei redditi: cos'è il Modello 730, chi deve presentarlo e la guida alle detrazioni

Con l’arrivo della stagione fiscale, milioni di italiani si trovano di fronte a un appuntamento fondamentale: la dichiarazione dei redditi. Tra i modelli a disposizione, il Modello 730 è quello più utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati. Ma a cosa serve esattamente e chi è tenuto a presentarlo? Ecco una guida generale con le domande e le risposte utile per orientarsi. Ricordiamo tuttavia per ogni dubbio di rivolgersi a un commercialista o a un Caf.
Cos’è il Modello 730?
Il 730 è un documento fiscale che permette di dichiarare i propri redditi all’Agenzia delle Entrate e di ottenere eventuali rimborsi direttamente nella busta paga o nella pensione. Rispetto ad altri modelli dichiarativi, il 730 è più semplice e veloce, perché non richiede calcoli complessi e le imposte vengono trattenute o rimborsate in automatico.
Chi deve presentarlo?
Il 730 è obbligatorio o consigliato per chi ha percepito nel corso dell’anno:
Redditi da lavoro dipendente (anche a tempo determinato);
Pensione;
Redditi assimilati al lavoro dipendente, come collaborazioni coordinate e continuative (Co.co.co.);
Indennità di disoccupazione (NASpI), cassa integrazione o altre prestazioni sostitutive del lavoro dipendente.
Chi non può utilizzare il 730?
Non tutti possono avvalersi di questo modello. Sono esclusi:
I titolari di partita IVA che esercitano attività autonoma o d’impresa;
Chi percepisce redditi da impresa o da lavoro autonomo con obbligo di dichiarazione IVA;
Chi deve presentare la dichiarazione per conto di una persona deceduta.
I vantaggi del 730
Oltre alla semplicità di compilazione, il Modello 730 presenta un importante beneficio: il rimborso delle imposte versate in eccesso arriva direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione, senza dover attendere tempi lunghi. Inoltre, chi deve versare ulteriori imposte può farlo tramite il proprio datore di lavoro o l’INPS, evitando il pagamento diretto tramite F24.
Come si presenta il 730?
I contribuenti possono trasmettere il modello in diversi modi:
Online, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, che mette a disposizione il 730 precompilato con i dati già inseriti;
Tramite CAF o commercialisti, che offrono assistenza e verificano eventuali detrazioni fiscali applicabili;
Con il proprio sostituto d’imposta, se offre il servizio di assistenza fiscale.
Scadenze e novità
Ogni anno, l’Agenzia delle Entrate stabilisce la scadenza per la presentazione del Modello 730. Per il 2024, il termine ultimo è fissato al 30 settembre. È quindi fondamentale non ridursi all’ultimo minuto per raccogliere i documenti necessari, come la Certificazione Unica, le spese detraibili (sanitarie, scolastiche, mutuo, ecc.) e altri redditi percepiti.
Detrazioni fiscali nel Modello 730: quali spese si possono scaricare?
Quando si compila la dichiarazione dei redditi, una delle principali opportunità per i contribuenti è quella di scaricare le spese detraibili o deducibili, riducendo così l’imposta da pagare o aumentando l’eventuale rimborso fiscale. Ma quali sono le voci che si possono portare in detrazione nel Modello 730?
1. Spese sanitarie
Detrazione: 19% (sulla parte eccedente i 129,11€)
Si possono detrarre:
Visite mediche e specialistiche (oculista, cardiologo, ecc.)
Acquisto di farmaci e parafarmaci (solo se indicati come “medicinali” in fattura)
Analisi, esami diagnostici e terapie
Interventi chirurgici
Dispositivi medici certificati (occhiali da vista, lenti a contatto, apparecchi acustici, ecc.)
Spese per assistenza a persone con disabilità
Importante: Per ottenere la detrazione, i pagamenti devono essere tracciabili (bancomat, bonifico, carta di credito), tranne per i farmaci e i dispositivi medici.
2. Interessi sul mutuo prima casa
Detrazione: 19% fino a un massimo di 4.000€
Si possono detrarre gli interessi passivi pagati sul mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.
3. Spese per l’istruzione
Detrazione: 19%
Si possono scaricare:
Asilo nido (fino a 632€ per figlio)
Scuola primaria e secondaria (rette scolastiche, contributi volontari, gite)
Università e master (anche private, entro certi limiti definiti dal MIUR)
Mensa scolastica
4. Spese per lo sport dei figli
Detrazione: 19% fino a un massimo di 210€ per figlio (dai 5 ai 18 anni)
Include abbonamenti a palestre, piscine e attività sportive.
5. Affitto per studenti universitari fuori sede
Detrazione: 19% su un massimo di 2.633€
Vale per chi studia in un’università situata ad almeno 100 km di distanza dalla propria residenza.
6. Bonus ristrutturazione e risparmio energetico ️
Bonus ristrutturazioni: Detrazione del 50% per spese fino a 96.000€ (es. rifacimento bagni, infissi, impianti elettrici).
Ecobonus: Detrazione dal 50% al 65% per interventi di efficienza energetica (es. caldaie, pannelli solari, pompe di calore).
Bonus mobili ed elettrodomestici: Detrazione del 50% per acquisti fino a 8.000€ legati a una ristrutturazione.
7. Assicurazioni vita, infortuni e previdenza complementare ️
Detrazione: 19%
Si possono scaricare i premi pagati per polizze sulla vita, invalidità permanente o rischio morte.
Inoltre, è possibile dedurre fino a 5.164,57€ per i contributi versati ai fondi pensione.
8. Spese funebri
Detrazione: 19% su un massimo di 1.550€
Vale per le spese sostenute per funerali di familiari.
9. Donazioni a ONLUS, APS e partiti politici
Donazioni a ONLUS ed enti di volontariato: Detrazione del 35% o deduzione fino al 10% del reddito.
Contributi ai partiti politici: Detrazione del 26% su donazioni tra 30€ e 30.000€.
Cosa significa essere a credito o a debito
Quando si presenta il Modello 730, il risultato della dichiarazione dei redditi può essere di due tipi: a credito o a debito.
Essere a credito
Se il contribuente risulta a credito, significa che ha versato più tasse del dovuto durante l'anno (ad esempio, tramite le trattenute sulla busta paga o sulla pensione). In questo caso, l’Agenzia delle Entrate riconosce un rimborso fiscale, che viene accreditato direttamente:
In busta paga (per i lavoratori dipendenti)
Sul cedolino della pensione (per i pensionati)
Esempio: Se hai pagato 1.500€ di IRPEF durante l'anno, ma dopo aver calcolato detrazioni e deduzioni risulta che dovevi pagare solo 1.200€, lo Stato ti restituisce 300€ di rimborso.
Essere a debito
Se invece il contribuente risulta a debito, significa che ha versato meno tasse del dovuto e deve quindi pagare la differenza all’Agenzia delle Entrate. Il pagamento viene trattenuto automaticamente:
Dalla busta paga o dalla pensione
Oppure può essere effettuato tramite il modello F24
Esempio: Se hai pagato 1.200€ di IRPEF, ma in realtà dovevi versarne 1.500€, dovrai pagare 300€ di differenza.
Come evitare brutte sorprese? Controlla le detrazioni e deduzioni disponibili per abbassare l’importo delle tasse. Verifica la Certificazione Unica (CU) per assicurarti che il datore di lavoro o l’INPS abbiano trattenuto correttamente le imposte. Prevedi il pagamento rateizzato (se sei a debito, puoi suddividere l’importo in più rate).
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