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Unicredit arriva al 21% di Commerzbank. Governo tedesco infuriato: attacco ostile

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UniCredit ha aumentato la sua partecipazione in Commerzbank da circa il 9% al 21%, una mossa che sembra segnare una forte escalation nelle tensioni tra la banca italiana e il governo tedesco. A dichiarare la contrarietà di Berlino, ci ha pensato il cancelliere Olaf Scholz che ha definito, questo, un «attacco ostile», non positivo per le banche. L’iniziativa della banca italiana arriva due settimane dopo aver rivelato di avere una partecipazione del 9% di Commerz - metà della quale acquisita dal governo tedesco - cogliendo di sorpresa l’establishment del Paese. Venerdì scorso Berlino aveva dichiarato che non venderà più la sua partecipazione residua del 12%, con un’apparente inversione di rotta rispetto al piano stabilito all’inizio del mese di ridurre gradualmente la sua quota.

Ora UniCredit, che da tempo corteggia Commerzbank come obiettivo di acquisizione, ha bisogno dell’approvazione della Bce per portare la sua partecipazione al di sopra del 10%, e l’ultima transazione non si concluderà fino a quando «non saranno state ottenute le approvazioni richieste». Tuttavia, se otterrà l’approvazione, UniCredit supererà Berlino come maggiore azionista di Commerzbank, aumentando la pressione sul governo tedesco. L’operazione sembra non piacere al mercato: Unicredit si avvia a chiudere in Borsa con un calo di oltre il 3% mentre le azioni di Commerzbank hanno visto ridurre il loro valore dello 0,67% prima della dichiarazione di Scholz. Dopo di che, ha chiuso con un calo di quasi il 6%.

La banca italiana inoltre ha già presentato una richiesta per aumentare la sua partecipazione in Commerzbank al 29,9%. Secondo quanto osserva il Financial Times, una fusione tra i due gruppi sarebbe la prima operazione bancaria transfrontaliera significativa in Europa dalla crisi finanziaria e un potenziale catalizzatore per un ulteriore consolidamento del settore. La mossa di Unicredit nei confronti di Commerzbank, ricorda Ft, ha agitato politici e sindacati tedeschi che si oppongono a un’acquisizione completa: fonti vicine a Berlino hanno fatto sapere anche che l’opposizione all’ipotesi di un’acquisizione da parte di UniCredit si sta facendo più dura, in quanto l’istituto tedesco viene visto come strategico dal momento che fornisce gran parte dei prestiti al Mittelstand ed è anche responsabile di gran parte dei finanziamenti alle esportazioni. Altre fonti vicine al dossier hanno sottolineato che non c’è invece intenzione da parte di Unicredit di intraprendere azioni che potrebbero essere percepite come ostili dal governo tedesco.

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