Risorse finanziarie
Famiglie, in Italia cresce la ricchezza: maggiori investimenti e più fiducia
Meno liquidità sui conti correnti, propensione al risparmio intatta, ma ricerca di maggiori rendimenti anche a costo di rischi più elevati. Nel corso del 2023 la ricchezza finanziaria degli italiani è cresciuta di quasi 80 miliardi di euro ed è arrivata a quota 5.216 miliardi, ben 552 miliardi in più rispetto al 2019 ovvero prima della pandemia. È questo il quadro tratteggiato da un rapporto stilato dalla Fabi, la Federazione autonoma dei bancari. Lo scorso anno i depositi bancari si sono asciugati per 61 miliardi. In soli nove mesi, tra azioni, titoli obbligazionari e fondi comuni le famiglie italiane hanno accumulato oltre 144 miliardi in più sotto forma risparmio, con una crescita che si aggira - rispetto al 2022 - a poco meno del 45% circa per i titoli obbligazionari, all’1,69% per i fondi comuni e all’1,35% per il comparto azionario. Più nel dettaglio - sottolinea la Fabi - i depositi e i contanti sono passati dai 1.452 miliardi di fine 2019 ai 1.572 miliardi di settembre scorso, con circa 120 miliardi in più lasciati dagli italiani sui depositi e conti correnti, equivalente ad un aumento complessivo dell’8,3%.
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In quasi un quinquennio il primato della crescita va ai titoli obbligazionari in aumento del 40% circa (pari a 106,9 miliardi accantonati in valore assoluto), che raggiunge lo stock di 375,2 miliardi nel 2023, rispetto ai 268,3 miliardi dei 5 anni precedenti. Sempre a fine 2019, le famiglie possedevano titoli a breve termine per un valore di 1,8 miliardi e 266,5 miliardi in titoli a medio-lungo termine, con una propensione marcata verso le più lunghe scadenze. Nei primi nove mesi del 2023, le stesse detengono circa 27,8 miliardi in obbligazioni di breve periodo e 347,4 miliardi in obbligazioni di medio-lungo periodo, con una modificata distribuzione tra le scadenze rispettivamente tra il 7,4% per quelle di breve periodo e 92,6% per quelle di medio-lungo periodo. La maggior crescita è stata anche registrata nel comparto dei titoli azionari, rimbalzati del 32,1%, in crescita di 325,5 miliardi. In particolare, lo stock di azioni e altre partecipazioni, che nel 2023 è pari al 7,2% del totale della ricchezza) è aumentato di quasi 1 punto e mezzo percentuale rispetto ai livelli del 2019 (5,8%).
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Tutti questi dati, che possono apparire freddi solo in apparenza, hanno in realtà un’importanza significativa, come spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti: «Nel report pubblicato dalla Fabi si evidenzia come nei primi 11 mesi del 2023 vi sia stata una vera e propria corsa da parte degli italiani all’acquisto di Btp Italia e Btp Valore, di cui ne posseggono il 13,5%. A questo dato si affianca anche il sensibile calo delle quote dei titoli di Stato in mano ad investitori esteri, che da 30,7% sono passate al 27,3%. Grazie alla prudente e coerente politica economica attuata dal governo Meloni - che ha influenzato positivamente l’andamento dei mercati -, si rinsalda la fiducia degli italiani che tornano così ad investire in Patria». Anche il sottosegretario all’Economia Lucia Albano (FdI) ritiene che «i dati sui titoli di Stato detenuti dai privati confermino la fiducia delle famiglie e delle imprese nel governo Meloni».