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Istat, aumenta la povertà assoluta: l'inflazione soffoca gli italiani

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Gabriele Imperiale
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2,18 milioni di famiglie e 5,6 milioni di individui in condizione di povertà assoluta in Italia. A certificare questo dato per il 2022 è l’Istat che ha fotografato una situazione in deciso peggioramento. I nuclei familiari in povertà assoluta crescono infatti di oltre mezzo punto percentuale e rappresentano l’8,3% del totale. Gli individui in condizioni economiche critiche invece si attestano al 9,7% del totale, in crescita del 0,6% rispetto al 2021. 

 

 

Un aggravamento, spiega l’istituto nazionale di statistica, dovuto in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione - +8,7% la variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo – che ha avuto più impatto sulle famiglie meno abbienti - +12,1% la variazione su base annua dei prezzi stimata per il primo quinto di famiglie, la fascia cioè con i redditi equivalenti più bassi. Le spese per consumo dei nuclei più poveri pur essendo in forte crescita sono calate del 2,5% in termini reali. In parole semplici: le famiglie meno abbienti comprano meno, ma spendono di più. E che ruolo hanno avuto in questa fase i bonus sociali? Secondo le stime fatte da Istat, quelli per energia e gas hanno contribuito a contenere l’avanzare della povertà. L’istituto stima che le misure abbiano ridotto l’incidenza di sette decimi di punto. 

 

 

Povertà assoluta a macchia di leopardo poi su tutta la Penisola: più alta nel Mezzogiorno (10,7%) con un picco nel Sud (11,2%), si attenua nel Nord-est (7,9%) e Nord-ovest (7,2%). Il Centro invece si conferma tra le aree con più bassa incidenza di povertà assoluta (6,4%). Ultimo dato: l’intensità della povertà assoluta, in poche parole “quanto poveri sono i poveri”. L’indice mostra una riduzione poco marcata a livello nazionale - dal 18,2% al 18,9% del 2021 - e andamenti diversi nella penisola: stabile al Nord, in riduzione invece nel Centro e nel Mezzogiorno.

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