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Bce, corsa senza fine per i mutui. A giugno tassi record: 4,65%

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Gianluca Zapponini
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Una corsa a perdifiato, senza sosta. Come un treno senza macchinista, il costo del credito bancario continua a correre. Nell’attesa di capire se e quando le banche, colpite dalla tassa sugli extraprofitti, ne scaricheranno i costi sulla clientela, a giugno secondo Bankitalia i tassi sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie si sono collocati al 4,65% rispetto al 4,58% di maggio. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, invece, sono stati pari al 5,04% (4,81 nel mese precedente), quelli per importi fino a un milione di euro sono stati pari al 5,41%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,74%. Tutto questo ha ovviamente impattato sulla domanda di prestiti. Quelli al settore privato, per esempio, sono diminuiti dell’1,7% rispetto allo stesso mese di un anno fa (-1,1 nel mese precedente). In particolare, i prestiti alle famiglie sono aumentati dello 0,2% sui dodici mesi (0,8 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,2% (-2,8 nel mese precedente).

 

 

Insomma, l’estate è calda anche per i mutui. E i consumatori sono sul piede di guerra. «Dati pessimi. Un rialzo dei tassi a velocità folle. Rispetto a giugno 2022, quando il Taeg era a 2,37, c'è stato quasi un raddoppio. Nel confronto, poi, con due anni prima, quando il Taeg era a 1,77, il balzo è di oltre 2,6 volte, +163%», ha attaccato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. «Considerando l'importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce, rispetto a un anno fa, di 169 euro al mese. Una stangata annua pari a 2028 euro. Rispetto a due anni prima la mazzata è di 209 euro al mese, 2508 euro all'anno» conclude Dona.

 

 

«Rispetto a giugno i tassi di interesse hanno subito una ulteriore crescita, al punto che oggi per i mutui a tasso variabile il Taeg medio si attesta attorno a 4,8%» è la conclusione di Assoutenti. «Dopo l'aumento dei tassi di un quarto di punto disposto dalla Bce lo scorso 27 luglio, i costi dei mutui hanno subito un ulteriore scossone, al punto che oggi il Taeg medio per un mutuo a tasso variabile di 125mila euro a 25 anni si attesta ad una media del 4,8%, ma può arrivare in alcuni casi al 7,89%». Ora bisogna trattenere il fiato aspettare settembre, quando la Bce deciderà se prendersi una pausa. Oppure no.

 

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