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Case, non si ferma il caro mutui: il salasso rispetto al 2022

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Filippo Caleri
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Non si ferma il caro mutui. Sulla spinta della politica monetaria avviata dalla Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde, a maggio, chi si è recato in banca per accendere un fido ipotecario è rimasto scottato. Secondo i dati della Banca d’Italia, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) si sono collocati al 4,58 per cento contro il 4,52 per cento di aprile). Un autentico salasso rispetto all’epoca del denaro a costo zero di un anno fa. Non solo prestiti per la casa così alti da far perdere il sonno. A crescere è stato anche il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo che si è collocato al 10,43 per cento (contro il 10,29 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,81 per cento (4,52 nel mese precedente): quelli per importi fino a un milione di euro sono stati concessi con un saggio del 5,14 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,52 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67 per cento (0,64 nel mese precedente).

 

 

Nel complesso, i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema europeo delle banche centrali (Sebc), sono diminuiti dell’1,1 per cento sui dodici mesi (-0,5 nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati dello 0,8 per cento sui dodici mesi (1,4 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,9 per cento (-1,9 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono diminuiti del 4,3 per cento sui dodici mesi (-3,4 in aprile); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 13,2 per cento (9,4 in aprile).

 

 

«È chiaro che per le famiglie che vogliono comprare casa oggi è molto più costoso e difficile accedere a un prestito, e per chi ha già un mutuo, parlo di quelli a tasso variabile, ci possono essere problemi nel rispettare le scadenze con le rate. Io mi rivolgo alla politica, perché faccia pressione sui vertici delle banche, affinché tornino ad avere il ruolo sociale di un tempo» ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.

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