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Da Ferrovie dello Stato 200 miliardi di investimenti

La nuova governance del gruppo basata su quattro aree organizzative rende il sistema della mobilità integrato e sostenibile

Leonardo Ventura
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Un ambizioso Piano industriale da 200 miliardi di investimenti in dieci anni, realizzato attraverso un riassetto organizzativo capace di valorizzare le diverse realtà di business e finalizzato a rendere il sistema della mobilità più integrato, digitalizzato e sostenibile. Con questa visione strategica di lungo periodo, Ferrovie dello Stato Italiane punta a centrare gli obiettivi prefissati forte di una governance che ha già iniziato a produrre i primi risultati, e che vede Gruppo guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris articolarsi in quattro Poli di business - Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano - ognuno composto da diverse società omogenee per missione, coordinate da una società capogruppo - e controllati e il coordinati nel loro insieme dalla holding Fs a cui spetta anche il compito di indirizzo.
Le sfide che attendono Ferrovie dello Stato nel prossimo decennio partono dai risultati già conseguiti e ben fotografati nell’ultima Relazione finanziaria approvata ad aprile scorso dal consiglio di amministrazione di Fs.

I risultati positivi conseguiti nel 2022 hanno confermato il ruolo chiave del Gruppo nel dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficiente e integrato, oltre che nel contribuire a rendere le città più sostenibili. La crescita dei ricavi del 12% in un anno è frutto della capacità operativa del Gruppo che ha permesso di incentivare e soddisfare il consistente aumento della domanda di mobilità di persone che ha visto raddoppiare, rispetto al 2021, i viaggiatori delle Frecce.

Tutti gli indicatori economici sono in crescita trainati dalla gestione ordinaria, con l’Ebitda in miglioramento di oltre 1,1 miliardi di euro, tenendo conto della drastica riduzione nel 2022 rispetto al 2021 per circa 800 milioni di euro dei ristori Covid. Il Gruppo chiude con un +5% di utile netto. I risultati conseguiti e le attività avviate costituiscono una base solida per portare a completamento gli ulteriori obiettivi legati al Pnrr e le altre opere strategiche per il Paese. Sempre sul fronte finanziario, le leve per agevolare la transizione verde sono gli strumenti di finanza sostenibile tramite i quali Fs ha scelto di finanziare numerosi progetti del Gruppo che contribuiscono al miglioramento delle performance in ambito Esg. Questi prodotti garantiscono un vincolo di destinazione dei proventi verso progetti sostenibili oppure impegnano l’azienda al raggiungimento di determinati obiettivi, in ogni caso incrementano la trasparenza nei confronti degli stakeholder attraverso la rendicontazione delle modalità di impiego dei fondi ricevuti, dei target Esg raggiunti e degli impatti ambientali e sociali dei progetti finanziati.

Sono complessivamente otto i Green Bond emessi dal Gruppo Fs dal 2017 ad oggi, tornando sul mercato a maggio scorso con la prima emissione dual tranche a sei e dieci anni rispettivamente di 600 e 500 milioni di euro, per un ammontare complessivo raccolto di 1,1 miliardi di euro. In particolare, la tranche a 10 anni rappresenta l’emissione a più lunga scadenza mai realizzata. Grazie a queste emissioni il Gruppo consolida il primato quale azienda italiana non finanziaria per titoli green emessi, il cui valore nozionale in essere ad oggi ammonta a più di 5 miliardi di euro. Ciò rende il Gruppo Fs tra i principali player per la transizione verde e promotore di un modello di mobilità più sostenibile. Infatti, con i proventi dei titoli green emessi, Fs provvede al finanziamento di nuovi treni ultima generazione per l’Alta Velocità, di nuovi treni regionali, di nuove locomotive e carri per il trasporto merci e anche investimenti relativi all’infrastruttura ferroviaria.

Ferrovie dello Stato Italiane mentre lavora a incentivare la domanda di mobilità ferroviaria e collettiva, mobilità quindi a minor impatto ambientale, è impegnata a ridurre ulteriormente la sua impronta carbonica. Per farlo, tra le altre iniziative, ha lanciato un piano di autoproduzione energetica da 1,6 miliardi di euro che punta a soddisfare il 40% del fabbisogno tramite produzione energetica da fonti rinnovabili. Inoltre, accanto a questi programmi, il Gruppo ha lanciato progetti che arricchiscono la sostenibilità del suo impegno nel realizzare gli obiettivi del Pnrr. È il caso per esempio di Cantieri sostenibili, progetto che interessa anche la linea dell’alta velocità in realizzazione tra Napoli e Bari. Questa infrastruttura, prima opera sostenibile certificata con il Protocollo Envision® in Europa, ha conseguito il livello Platinum (massimo livello raggiungibile). Particolare attenzione è stata posta nella gestione dei materiali da scavo in ottica di circular economy che prevede il riutilizzo di oltre il 96% delle terre scavate.

Alla sostenibilità sociale del proprio operare guarda invece il progetto Cantieri Parlanti, realizzato dal Gruppo Fs con Rfi e Italferr, con il coinvolgimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, delle ditte appaltatrici e dei commissari governativi ove presenti. Punti informativi e un sito dedicato per le opere strategiche: perché non si possono realizzare nuove infrastrutture senza un pieno coinvolgimento, anche informativo, delle persone, dei territori, delle comunità coinvolte. Con i quattro poli di business e il suo Piano industriale il Gruppo Fs Italiane mira a dare maggiore certezza di esecuzione delle opere infrastrutturali nei tempi previsti, favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto a quello privato, incrementare fino a raddoppiare la movimentazione delle merci su ferro, ridurre il gap infrastrutturale tra Nord e Sud. Innovazione, digitalizzazione, connettività e valorizzazione delle persone e della loro professionalità, per i suoi circa 86mila dipendenti, sono i fattori abilitanti per l’attuazione del Piano.

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