Superbonus, basta cessione del credito e sconto in fattura. La decisione del governo
Basta sconti in fattura e cessione dei crediti, oltre al divieto per gli enti pubblici di comprare quelli già sul mercato. Il governo ha dato il via libera a un decreto che mette fine alle due opzioni in caso di lavori edilizi. Il cambio sarà immediato – dal momento in cui entrerà in vigore il provvedimento – e riguarderà tutti i tipi di lavori. Il decreto è stato licenziato all’unanimità, hanno sottolineato fonti dell’esecutivo, viste le fibrillazioni dentro Forza Italia che aveva spalleggiato l’Ance, l’associazione dei costruttori, in particolare sullo stop alla cessione dei crediti fiscali già in pancia agli enti locali.
Dunque solo per i progetti futuri è stata decisa la possibilità di accedere al credito d'imposta. Restano in vigore tutti gli attuali bonus con la detrazione d'imposta. Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, ha spiegato la decisione del governo con queste parole: "Abbiamo deciso di porre divieto alle amministrazioni locali e alle Regioni di procedere a questi sconti perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico".
E ancora la bozza prevede che per gli interventi edilizi "non è consentito l'esercizio delle opzioni" previste al posto delle detrazioni fiscali (ovvero cessione e sconto). Nel testo si legge anche che le Pubbliche amministrazioni "non possono essere cessionari dei crediti di imposta" derivanti dall'esercizio dello sconto in fattura o di una cessione. L'obiettivo è appunto quello di evitare la formazione di nuovo debito pubblico. Insomma, le Regioni non potranno più comprare il credito.
Le normative precedenti in tema di Superbonus e crediti d'imposta, "hanno prodotto anche benefici per alcuni cittadini, ma hanno posto alla fine in carico a ciascun italiano duemila euro a testa. Questo il bilancio di questa esperienza" spiega Giorgetti, intervenendo in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri di oggi. "Con grande responsabilità - ha precisato il ministro - e avendo ben in testa la necessità di far tutto ciò che è possibile soprattutto verso la categoria delle imprese edili - che si trovano in questo momento a vivere una difficoltà finanziaria rispetto alla possibilità di scontare i crediti maturati in 2021, 2022 e in questa prima parte di 2023 - nei prossimi giorni ci saranno incontri per vedere di trovare tutte le forme possibili per sgonfiare questo fenomeno frutto, come detto, di una politica poco avveduta".