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Pil, stime rialzate. Nel 2023 l'Italia cresce (+0,8) ed evita la recessione

"L'economia dell'Ue è entrata nel 2023 su una base più sana del previsto e sembra destinata a sfuggire alla recessione". A dirlo è il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che oggi ha presentato le previsioni economiche invernali della Commissione europea. Sembrano lontani i tempi in cui, alla luce della guerra ucraina, si prospettava una recessione, una stagflazione e una crisi energetica senza precedenti. L'economia ha tenuto e mostrato resilienza e lo dimostrano le nuove stime, che alzano le prospettive di crescita per quest'anno allo 0,8% nell'Ue e allo 0,9% nell'area dell'euro. Nelle previsioni di autunno, pubblicate a novembre, la crescita era invece stimata allo 0,3 sia per l'Ue che per l'eurozona.

Dati migliori anche per l'Italia: la crescita del Pil prevista per il 2023 si attesta allo +0,8% in rialzo rispetto allo 0,3% prospettato a novembre. Migliora anche il dato dell'anno appena concluso: per l'Esecutivo Ue il 2022 si chiude con un +3,9% contro il 2,2% delle scorse previsioni. Per il 2024 l'Ue prevede una crescita per l'Italia dell'1%, più bassa rispetto agli altri paesi ma ci sono tutte le condizioni affinché "l'Italia possa smentire la retorica sul fanalino di coda in Europa ed avere un livello di crescita in linea con gli altri paesi o addirittura, come è stato negli ultimi due anni, più alto della media europea", spiega Gentiloni. E la priorità per il principale beneficiario dei fondi del Next Generation Eu si chiama appunto Pnrr, la cui attuazione può dare un impulso enorme agli investimenti, più della proposta italiana di scorporare nel nuovo Patto di Stabilità il loro compunto nel piano di rientro del debito. Proposta che la Commissione presenterà ufficialmente dopo il Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e che dovrà portare ad avere una nuova governance economica per il 2024, visto che l'Esecutivo Ue ha escluso che si possa prorogare ulteriormente la Clausola di Salvaguardia che ha sospeso l'applicazione del Patto prima per il Covid e poi per la guerra.

  

Buone notizie anche sul fronte dell'inflazione. Nel 2023 il tasso di crescita dei prezzi nell'Ue dovrebbe scendere al 6,4%, dal 7 previsto nelle previsioni a novembre, e nell'area euro dal 6,1 previsto al 5,6. Per l'Italia il tasso si attesta al 6,1% per quest'anno, per poi calare al 2,6% nel 2024. Insomma, il picco è alle spalle, rileva la Commissione: dal massimo storico nell'area euro del 10,6% dello scorso ottobre, infatti, i dati hanno cominciato a scendere. Grazie soprattutto al calo dei prezzi dell'energia. E lo dimostra il prezzo di riferimento del gas europeo, sceso ben al di sotto del livello prebellico, favorito dal calo dei consumi e dalla continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

A fine gennaio, infatti, il benchmark al Ttf di Amsterdam è stato scambiato a 55 euro/MWh. Va detto, tuttavia, che non si è ancora fuori pericolo, che i prezzi sono ancora al di sopra dei livelli degli ultimi anni e potrebbero di nuovo essere soggetti a volatilità. Ecco perché la Commissione intende andare avanti e entro la fine di marzo presenterà lo strumento per gli acquisti congiunti di gas. Intanto, però, ha osservato l'ex premier italiano, "insieme alle condizioni complessivamente favorevoli, la nostra azione congiunta a livello dell'Ue ha contribuito a riequilibrare la domanda e l'offerta e ad abbassare i prezzi, superando l'armamento dell'energia da parte della Russia".