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Mutui casa da variabile a fisso: la novità con la manovra 2023

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Il governo intende "ripristinare la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso". Ad annunciarlo ieri è stato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento in Commissione Bilancio alla Camera sugli emendamenti alla manovra economica.

La novità in arrivo per i mutui per acquisto o ristrutturazione di casa è dunque quella contenuta nella legge di bilancio 2023. Tra gli emendamenti del Governo al Disegno di Legge di Bilancio 2023 c’è l’inserimento della possibilità di passare con maggiore facilità dal tasso variabile al tasso fisso, nel rispetto di determinate condizioni.

I mutui ipotecari interessati erano quelli stipulati fino all’entrata in vigore della disposizione. Tale possibilità potrebbe essere prevista anche per i mutui stipulati prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023. I requisiti per avere accesso a tale norma sono diversi e riguardano sia il soggetto che stipula il mutuo con la banca, sia l’importo dello stesso. In sintesi, le condizioni da rispettare sono le seguenti: valore ISEE non superiore a 35.000 euro; importo del mutuo fino a 200.000 euro; regolarità nei pagamenti delle rate.

Risulta quindi importante non avere avuto ritardi nel pagamento delle rate del mutuo e resta da chiarire il caso in cui tali ritardi siano stati previsti da apposite norme di sospensione delle rate per il periodo Covid.

Ma la discussione sulla legge di Bilancio è ancora in corso e anche ieri ha registrato momenti di tensione tra maggioranza e opposizione, con la seconda preoccupata dell'impossibilità di rispettare i tempi prefissati dal calendario e incorrere nell'esercizio provvisorio. La tabella di marcia, infatti, prevede che il testo sia licenziato dalla commissione lunedì, per potere approdare in Aula domani mattina.

Al momento però i lavori della Commissione non sono potuti entrare nel vivo dell'analisi degli emendamenti del governo la cui trasmissione di quelli bollinati ha accumulato forte ritardo. In serata, al termine della riunione con il sottosegretario al Mef, Federico Freni, l'opposizione, insoddisfatta dal confronto con il rappresentante di sottogoverno, ha chiesto e ottenuto per oggi l'intervento in commissione Bilancio del ministro dell'Economia Giorgetti.

Tra gli emendamenti del governo non ancora bollinati, e quindi non depositati ufficialmente, vi è lo sconto del 50% dell'Iva per chi acquista abitazioni in classe energetica A e B. Una norma che prevede, ai fini dell'Irpef, una detrazione dall'imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, del 50% dell'importo corrisposto per l'Iva per gli acquisti di residenze entro il 31 dicembre 2023. Altro punto dovrebbe poi riguardare le pensioni minime a 600 euro per gli over 75.

 

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