economia
La Bce alza di nuovo i tassi d'interesse, stangata pesantissima sui mutui
Nuovo rialzo dei tassi. Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui depositi al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,5% e quello sui prestiti marginali al 2,75%. Una mossa che segue quella della Fed che ieri ha portato i tassi al 4,25%/4,5%.
"Il Consiglio direttivo della Bce ritiene che i tassi di interesse dovranno ancora aumentare in misura significativa e a ritmi sostenuti per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2%", comunica la Bce precisando che "mantenere i tassi di interesse a livelli restrittivi ridurrà nel tempo l'inflazione frenando la domanda e proteggerà anche dal rischio di un persistente spostamento verso l'alto delle aspettative di inflazione". Infine, "le future decisioni sui tassi ufficiali del Consiglio direttivo continueranno a dipendere dai dati e seguiranno un approccio riunione per riunione". Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sui depositi saranno aumentati rispettivamente al 2,50%, 2,75% e 2% a partire dal 21 dicembre 2022.
Tra le conseguenze dirette del rialzo dei tassi ci sono le pesanti ricadute sui mutui a tasso variabile, già fortemente penalizzati dai rialzi decisi precedentemente dall'istituto diretto da Christine Lagarde. Per alcune tipologie di prestiti a lungo termine sottoscritte a gennaio 2022, riporta una simulazione di Facile.it, la rata ora potrebbe aumentare del 39% rispetto a inizio anno.