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Dl aiuti, come cambia il Superbonus: le novità su detrazioni e crediti d'imposta

Arriva la stretta sul Superbonus: il Decreto Aiuti Quater del governo Meloni è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il sussidio cambia sia per i condomini che per le case unifamiliari. Ecco le novità. 

  

È confermata la riduzione della quota di spesa edile che può essere coperta dall’incentivo: si passa dal 110% al 90% nel 2023. Negli anni seguenti si andrà a scalare: 70% nel 2024 e 65% nel 2025. Fanno eccezione solo i soggetti che entro il 25 novembre abbiano già presentato la Comunicazione di Inizio Lavori (Cila) e gli interventi dove l’edificio verrà demolito per i quali entro la stessa data sia stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Un'altra eccezione riguarda chi al 30 settembre 2022 aveva già completato il 30% dei lavori complessivi, purché si tratti di una persona fisica e per non più di due immobili. In questo caso, la detrazione al 110% potrà essere goduta fino al 31 marzo 2023, ovvero per tre mesi in più rispetto al termine stabilito a fine 2022. Inoltre, gli stessi soggetti potranno continuare ad usufruire dell’aliquota al 90% anche nel 2023, a patto che l’immobile oggetto della ristrutturazione sia l’abitazione principale e che il nucleo familiare non superi la soglia di 15 mila euro per il Quoziente Familiare, il parametro di riferimento del reddito appositamente studiato nel decreto. Altra importante novità riguarda i crediti "derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati, possono essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo in luogo dell'originaria rateazione, previo invio di una comunicazione all'Agenzia delle entrate. La quota del credito d’imposta non utilizzata nell’anno non potrà essere usufruita negli anni successivi e non potrà essere oggetto di rimborso. L'Agenzia delle entrate, rispetto a tali operazioni, "effettua un monitoraggio dell'andamento delle compensazioni", ai fini della verifica dell'impatto sui saldi di finanza pubblica e della eventuale adozione da parte del Mef.