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Pensioni, ecco gli aumenti 2023. Chi incassa di più con la rivalutazione

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La rivalutazione delle pensioni che scatterà dal primo gennaio 2023 porta aumenti all'assegno previdenziale che i pensionati italiani non vedevano dagli anni '80. Parliamo di un salto che va dai 38 aia 150 euro al mese. Il decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dà il la all'indicizzazione all’andamento dell’inflazione 2022. Parliamo di un adeguamento del 7,3%.

 

La maxi-rivalutazione delle pensioni è calcolata in via provvisoria, dal momento che è stata fissata in base ai prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022. "Ma la proiezione per i mesi di novembre e dicembre potrebbe essere al di sotto del dato effettivo di fine anno. La rivalutazione potrebbe pertanto ulteriormente salire. In questo caso il prossimo anno i pensionati vedrebbero arrivare anche un conguaglio, come è già accaduto quest’anno", scrive il Sole 24 ore.

 

A usufruire in forma piena dell'indicizzazione saranno i titolari di assegni "fino a 4 volte il minimo Inps, che è di 525,38 euro mensili". Chi prende la pensione minima avrà un aumento mensile di 38 euro netti, chi prende mille euro lordi vedrà il trattamento salire di 52 euro. Le pensioni da 1.500 euro lordi aumenteranno di  110 euro lordi (75 euro netti), quelle da 2mila di 146 euro lordi che diventano 100 euro netti. Per quanto riguarda gli assegni più ricchi, quelli da 2.500 euro lordi aumenteranno di 180 euro lordi (111 netti), e le pensioni da 4mila euro cresceranno di 260 euro lordi, ossia 150 euro netti al mese.  Anche nel 2023 lo schema per l’indicizzazione delle pensioni sarà quello adottato quest’anno.

 

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