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Pil, Italia in recessione nel 2023. Fmi: "Il peggio deve ancora venire"

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Nel report annuale sull'economia mondiale, il World Economic Outlook, il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme per l'economia mondiale. Nel report si parla di recessione per Germania e Italia per il prossimo anno. Nel 2023 per il Belpaese è attesa una contrazione del Pil dello 0,2% (a luglio le attese erano +0,7%), così come per la Germania che segnerà -0,3% (contro lo 0,8% atteso a luglio).

''Mentre si addensano le nubi della tempesta, i responsabili politici devono tenere una mano ferma''. Questo l'inizio del report. Nuove sfide non solo per i banchieri ma anche per i politici, come la stessa FMI evidenzia con la politica di bilancio che non dovrebbe operare in modo incrociato con gli sforzi delle autorità monetarie per inflazione. Al Fondo Monetario Internazionale "ci attendiamo che l'Italia entri in recessione tecnica nei prossimi trimestri soprattutto per l'impatto della crisi energetica, per l'alta inflazione e del calo dei redditi". Lo ha indicato Petya Koeva Brooks, vice capo economista dell'FMI incontrando la stampa. Parlando di "rischi al ribasso per via dell'impatto del mercato energetico" la Koeva Brooks ha quindi - in riferimento al nuovo esecutivo che succederà a quello di Mario Draghi - "consigliato, come per altri paesi, di garantire un sostegno alle persone più vulnerabili, ma valutando i margini di  bilancio e garantendo un percorso di calo del debito". Il capo-economista del Fondo, Pierre-Olivier Gourinchas, spiega che il peggio deve ancora venire: "Una recessione tecnica è prevista nel corso del 2022-23 su circa il 43% delle economie con previsioni di dati trimestrali (31 economie su 72), pari a più di un terzo del PIL mondiale. E anche quando ci sarà crescita, sembrerà di essere in una fase di contrazione. In breve, il peggio deve ancora arrivare e per molti il 2023 suonerà come una recessione".  

 

 

 

 

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