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Prezzo del gas alle stelle, mercati in rosso. "Dobbiamo essere pronti ai razionamenti", allarme di Confindustria

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Fibrillazione sui mercati per il prezzo del gas. Le Borse europee aprono in ribasso, sulla scia dei pesanti i risultati negativi segnati ieri da Wall Street e penalizzate dalle forti tensioni sul prezzo del gas, schizzato già in apertura a 291 euro al megawattora (MWh). In apertura il Cac 40 di Parigi segna -0,75% a 6.360,93 punti, il Dax di Francoforte -0,51% a 13.227,76, l’Ftse di Londra -0,35% a 7.497,44 mentre il Mib a Milano a -0,53% a 22.198,64.  Come detto, avvio degli scambi in rialzo a 291 euro al megawattora per i futures del gas Ttf ad Amsterdam che ieri avevano chiuso a 276,75 euro   (+5,15%). 

 

Il rally dell'energia "alimenta i timori che non si siano ancora visti i picchi dell'inflazione e ci si interroga sull'effettiva possibilità delle politiche monetarie restrittive di contenere i prezzi", commenta il Sole 24 ore. La corsa dei prezzi preoccupa ulteriormente dopo la crisi energetica legata alla guerra in Ucraina. "I partiti con grande senso di responsabilità devono affrontare il tema" dei rincari dei prezzi della energia, "capisco che è un tema scomodo durante la campagna elettorale, ma devono ascoltare il grido d’allarme delle imprese. E il governo Draghi può e deve intervenire perché è tema di emergenza nazionale prioritario", ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi al Tg5.

 

Il prezzo del gas "segna nuovi record" ogni giorno e "i costi della energia aumentano - aggiunge Bonomi- il più grande paese manifatturiero europeo, che è la Germania, sta studiando da tempo dei piani di razionamento. Noi italiani non possiamo farci trovare impreparati in caso di questa necessità, che inciderà su imprese, posti di lavoro e quindi sul reddito delle famiglie", dice il capo degli industriali che chiede la predisposizione di un eventuale piano di razionamento e un tetto al prezzo del gas. 

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