La crisi dell'economia è mondiale: per Wall Street semestre in rosso da record
Chiusura in rialzo per Wall Street in una seduta caratterizzata da un’accentuata volatilità. Il Dow Jones sale dell’1,05% a 31.097 punti, il Nasdaq avanza dello 0,90% a 11.127 punti, lo S&P 500 guadagna l’1,06% a 3.825 punti. Per gli investitori si prospetta un lungo week-end di vacanza per la chiusura dei mercati lunedì 4 luglio, giorno dell’Indipendenza. Tutti e tre gli indici chiudono la settimana in rosso con lo S&P 500 che ha messo a segno il peggior semestre dal 1970, il Dow Jones dal 1962 e il Nasdaq il peggior semestre i assoluto. Gli operatori guardano alla stagione degli utili del secondo trimestre che inizierà nei prossimi giorni, ai dati sul lavoro di giovedì prossimo e alla riunione di politica monetaria della Federal Reserve del 26-27 luglio. I mercati temono che la stretta monetaria avviata dalle banche centrali possa far scivolare l’economia in recessione. Ancora riecheggiano le parole del presidente della Fed Jerome Powell che in settimana ha parlato del rischio calcolato di una frenata della crescita, non escludendo la possibilità di una recessione come prezzo da pagare per riportare l’inflazione sotto controllo. Questo ha innescato una spirale di grande incertezza e di sfiducia sui mercati.
Impennata dell'inflazione: vola a livelli mai visti. Prezzi alle stelle, italiani sofferenti
L’indice Pmi manifatturiero è sceso a 52,7 punti a giugno, in calo dai 57 di maggio ma leggermente superiore alla previsione di 52. Si tratta del livello più basso da luglio 2020. La flessione è stata influenzata dal calo della domanda da parte dei clienti nazionali ed esteri. L’indice Ism ha rallentato oltre le attese attestandosi a 53 punti, contro i 56,1 di maggio e i 54,9 attesi dal mercato. Il sottoindice dei prezzi è sceso a 78,5 da 82,2, quello dei nuovi ordini a 49,3 da 55,1 e quello dell’occupazione a 47,3 da 49,6. Questo calo ha indotto molti analisti a pensare che l’economia si stia raffreddando e che l’inflazione potrebbe avere superato il picco facendo pensare che la Fed possa ammorbidire la sua politica dopo un altro rialzo di 75 punti base nel meeting di fine luglio. Le azioni della catena di grandi magazzini Kohl’s sono crollate del 19,6% dopo l’interruzione dei colloqui sulla vendita al Franchise Group. In forte calo anche Micron (-5,9%) dopo che il produttore di chip di memoria ha affermato che i risultati trimestrali saranno inferiori alle stime degli analisti.
Disastro Italia: l'unico paese Ue dove gli stipendi scendono invece di salire