Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Pensioni, inutile illudersi: governo senza idee, così torneremo alla Fornero

  • a
  • a
  • a

Tante parole, poche idee. Anche sulla riforma della pensioni, attesa da milioni di lavoratori che temono il peggio, e cioè che dal primo gennaio 2023 si materializzi lo spettro della Fornero.

Nel Documento di economia e finanza finale, comprensivo di allegati e tabelle, il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha dedicato un passaggio anche alla previdenza. Ma senza dare certezze. Solo un'indicazione generica che ha indispettito anche i sindacati che da mesi si confrontano sul tema al ministero del Lavoro con tecnici e politici senza essere arrivati a uno straccio di accordo.

E tanto per restare nel limbo anche nel Def il ministro dell'Economia, Franco, si è limitato a dire che è necessario «trovare soluzioni» per il sistema pensionistico «che consentano forme di flessibilità in uscita e un rafforzamento della previdenza complementare». Insomma non ci voleva un grande sforzo. E in fondo le due ipotesi di lavoro sono le stesse, e uniche, nate finora dal lavoro dei tavoli ministeriali.

«L'attuale contingenza - ha spiegato Franco - non deve farci distogliere l'attenzione dalle politiche strutturali già avviate nei settori strategici della transizione ecologica e digitale, della competitività del sistema economico, della sanità e del welfare, con particolare riguardo all'assetto del sistema pensionistico per il quale, nel pieno rispetto dell'equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell'impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare».

Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni». Molto fumo e poco arrosto, dunque. Vaghezza che non è sfuggita ai sindacati. «I vaghi riferimenti in materia previdenziale contenuti nel Def sono una nota positiva solo se accompagnati da fatti concreti» ha detto Domenico Proietti, segretario confederale Uil. Insomma in tanti sono in attesa. Qualcosina in più dal governo Draghi si può anche pretendere.

Dai blog