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Crisi energia, Bankitalia avvisa Mario Draghi sui prezzi: "Abbassare i costi di gas e carburanti ma non a tempo indeterminato"

Gianluca Zapponini
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Calmare i prezzi va bene, ma non per sempre, non per tutti. Mentre benzina e gasolio frenano dopo giorni di impennate, la Banca d'Italia avvisa Mario Draghi, sull'opportunità di intervenire a oltranza per raffreddare i prezzi. Si rischia, è il messaggio recondito di Via Nazionale, ascoltata in commissione Ambiente e Attività produttive per bocca del capo della struttura economica, Fabrizio Balassone, di drogare il mercato e renderlo dipendente. «In questa fase di emergenza, in cui l'incertezza sulle prospettive economiche è particolarmente elevata, gli interventi di mitigazione dell'aumento dei costi sono indispensabili. Non possono però essere prorogati indefinitamente», ha spiegato l'alto funzionario di Palazzo Koch. «Da un lato non risolverebbero il problema sottostante della dipendenza energetica dall'estero, dall'altro assorbirebbero un ammontare molto elevato di risorse pubbliche, sottraendolo a impieghi alternativi o determinando ulteriori aumenti del debito pubblico». Insomma, «nella prospettiva di una protratta fase critica sul fronte degli approvvigionamenti energetici, i sostegni dovrebbero diventare più mirati ed essere rivolti principalmente alle famiglie in condizione di vulnerabilitàe alle imprese la cui competitività può essere compromessa dall'aumento del costo dell'energia, mantenendo attenzione agli effetti sui conti pubblici», ha chiarito Bankitalia. Pur lodando le misure messe in campo finora dal governo. «Per ora le misure varate compensano parzialmente i rincari energetici e rispondono all'esigenza di renderne meno brusco l'impatto sui bilanci di famiglie e imprese», ha osservato Balassone. Ovviamente, nel lungo termine la parola d'ordine è transizioni, dunque rinnovabili. A lungo andare, ha sottolineato Balassone, «i prezzi delle fonti energetiche a base di carbonio dovranno comunque crescere gradualmente per orientare i comportamenti di tutti, consumatori, imprese, investitori verso l'obiettivo della transizione climatica. Anche se i rincari di oggi, imposti dalle drammatiche tensioni geopolitiche, sono troppo violenti e improvvisi, in prospettiva è bene che si pensi sempre di più a fronteggiare gli inevitabili aumenti di prezzo dei combustibili fossili ristorando il reddito delle famiglie più colpite o fornendo agevolazioni alla transizione energetica delle imprese, piuttosto che attenuando il segnale fornito dal necessario cambiamento dei prezzi relativi». La road map indicata da Via Nazionale è semplice. «Al fine sia di accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico del Paese sia di rispettare gli obiettivi ambientali concordati a livello europeo, gli interventi di mitigazione dell'aumento dei prezzi dovranno essere accompagnati da un maggiore ricorso ad altri produttori e da politiche di contenimento dei consumi, fondate anche su meccanismi volti a favorire scelte consapevoli da parte delle famiglie». Non è finita, occorre puntare anche sull'estrazione di gas, il nostro. «Nel breve termine saranno necessari interventi diretti ad ampliare la capacità di importazione da paesi diversi dalla Russia attraverso gasdotti e terminali di rigassificazione e ad accrescere l'estrazione di gas naturale dai giacimenti nazionali. Su orizzonti più lunghi, ma partendo fin da ora, andrà attuato un ampio programma di investimenti per l'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili e delle infrastrutture necessarie alla progressiva elettrificazione degli usi energetici». 

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