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Benzina, il prezzo è alle stelle e il pieno è un salasso

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Filippo Caleri
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Transizione ecologica e un mondo più pulito che tutti vogliono finora lo stanno pagando famiglie e automobilisti. I prezzi dei carburanti sono tornati alle stelle. Così in una sola settimana il pieno per l'auto è rincarato di oltre un euro. Per un serbatoio da 50 litri bisogna tirare fuori 1,22 euro in più per la benzina e 1,35 euro per il diesel.

Si tratta dell'effetto sui costi finali delle impennate del petrolio nelle ultime settimane. Il prezzo medio della verde al self service ieri costava 2,43 centesimi in più rispetto a una settimana fa passando da 1,754 euro a 1,778. Il listino ha così toccato il massimo da settembre 2013. In forte crescita anche il costo del gasolio passato da 1,620 a 1,647 euro. Un ulteriore peso sulle famiglie italiane che sono già alle prese con i rincari dell'energia. Non solo.

In Italia l'85% delle merci viaggia sulla gomma e che gli aumenti dei carburanti hanno immediati riflessi sui listini dei beni commercializzati. Dunque come la si metta i nuclei italiani sono costretti a pagare un dazio pesante per gli eventi geopolitici che interessano i produttori di gas. Il nuovo record della benzina, secondo la Coldiretti, «aggrava il gap competitivo dell'Italia che deve affrontare i costi per il trasporto merci superiori dell'11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all'anno. Il tutto con un effetto valanga ancora più evidente sul carrello della spesa».

A subirere gli effetti, aggiunge l'associazione guidata da Cesare Prandini, «è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano a incidere fino al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura». Infuriati ovviamente anche i consumatori. Per l'Unione Nazionale Consumatori «dall'inizio dell'anno, un litro di benzina è aumentato di quasi 6 cent (5,90), pari a 2,95 euro a pieno, il gasolio di oltre 6 cent (6,18), equivalenti a 3,9 euro per un rifornimento, pari a 74 euro su base annua». Questo significa secondo il presidente Unc, Massimiliano Dona, che «in appena 4 settimane i prezzi dei carburanti hanno recuperato, con gli interessi, tutto quanto avevano perso in un mese e mezzo, con la discesa ininterrotta registrata da metà novembre fino alla fine dell'anno scorso». Gli aumenti del prezzo alla pompa, equivalgono su base annuale, «a una stangata pari a 363 euro per la benzina e a 361 euro per il C gasolio» ha ancora aggiunto l'Unc.

Sulla stessa lunghezza d'onda il Codacons. Per il presidente Carlo Rienzi «la benzina con un prezzo medio pari a 1,778 euro al litro, costa il 20,4% in più rispetto ad un anno fa. Il gasolio (1,647 euro/litro) è aumentato in un anno del +22,3%, incrementi che hanno effetti diretti sulle spese dei consumatori: solo per i rifornimenti di carburante una famiglia spende oggi 362,4 euro in più all'anno a causa dei rialzi dei listini alla pompa».

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