Confindustria Alberghi contro il governo: "Grave scelta di Draghi. Via ai licenziamenti, cassa integrazione non rifinanziata"
«I licenziamenti saranno inevitabili visto che siamo chiusi per Covid e non abbiamo la possibilità di accedere alla cassa integrazione prevista per il coronavirus. La decisione di non aver prorogato la cig covid è grave e lascia una grande amarezza». È quanto afferma il presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo, commentando con l'agenzia Adnkronos le misure adottate dal Consiglio dei ministri di venerdì per sostenere le imprese e contro il caro bollette. «Molte strutture attualmente chiuse per mancanza di turismo - e sono tante - hanno usufruito sino al 31 dicembre della cig Covid - aggiunge la presidente - ma da gennaio le aziende in crisi dovranno risolvere questa problematica in un'altra maniera». «La cosa che impressiona è che non si coglie la gravità della crisi che stanno attraversando gli albergatori» rimarca la numero uno dell'associazione degli albergatori di Confindustria e spiega le difficoltà insite nell'accedere alla cig ordinaria che prevede l'anticipazione dei salari: «Le aziende ricettive non hanno la possibilità di anticipare nulla dopo due anni di sofferenze».
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Quanto alle misure prese contro il caro energia l'imprenditrice osserva che «un passo avanti viene fatto sugli oneri di sistema, e va riconosciuto, ma incidono per il 10% sulla bolletta. L'aumento dei costi a Kilowattora è triplicato in un anno: un albergo di medie dimensioni se pagava una bolletta che poteva essere al massimo di 2.000-3.000 euro ora paga circa 8.000 euro. E sono costi che non si possono recuperare sui fatturati anche perché gli alberghi sono mezzi vuoti». Quanto al «Bonus affitti» per tre mesi (gennaio, febbraio e marzo) che prevede un credito d'imposta del 60% dei canoni di locazione per le imprese del turismo che hanno fatturati dimezzati «è positivo perché molte aziende sono in gestione e dà fiato a quegli albergatori», conclude Colaiacovo.
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