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Confindustria Alberghi contro il governo: "Grave scelta di Draghi. Via ai licenziamenti, cassa integrazione non rifinanziata"

Luigi Frasca
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«I licenziamenti saranno inevitabili visto che siamo chiusi per Covid e non abbiamo la possibilità di accedere alla cassa integrazione prevista per il coronavirus. La decisione di non aver prorogato la cig covid è grave e lascia una grande amarezza». È quanto afferma il presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo, commentando con l'agenzia Adnkronos le misure adottate dal Consiglio dei ministri di venerdì per sostenere le imprese e contro il caro bollette. «Molte strutture attualmente chiuse per mancanza di turismo - e sono tante - hanno usufruito sino al 31 dicembre della cig Covid - aggiunge la presidente - ma da gennaio le aziende in crisi dovranno risolvere questa problematica in un'altra maniera». «La cosa che impressiona è che non si coglie la gravità della crisi che stanno attraversando gli albergatori» rimarca la numero uno dell'associazione degli albergatori di Confindustria e spiega le difficoltà insite nell'accedere alla cig ordinaria che prevede l'anticipazione dei salari: «Le aziende ricettive non hanno la possibilità di anticipare nulla dopo due anni di sofferenze».

 

 

Quanto alle misure prese contro il caro energia l'imprenditrice osserva che «un passo avanti viene fatto sugli oneri di sistema, e va riconosciuto, ma incidono per il 10% sulla bolletta. L'aumento dei costi a Kilowattora è triplicato in un anno: un albergo di medie dimensioni se pagava una bolletta che poteva essere al massimo di 2.000-3.000 euro ora paga circa 8.000 euro. E sono costi che non si possono recuperare sui fatturati anche perché gli alberghi sono mezzi vuoti». Quanto al «Bonus affitti» per tre mesi (gennaio, febbraio e marzo) che prevede un credito d'imposta del 60% dei canoni di locazione per le imprese del turismo che hanno fatturati dimezzati «è positivo perché molte aziende sono in gestione e dà fiato a quegli albergatori», conclude Colaiacovo.

 

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