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Di Maio vende case e terreni a Bucarest. Sono i beni inutilizzati dell'ambasciata italiana

Filippo Caleri
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Il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, si vende il mattone romeno. Non il suo ovviamente ma quello che lo Stato italiano possiede in Romania attraverso la sua ambasciata. Si tratta di cinque immobili inutilizzati e in cattivo stato di conservazione che saranno alienati entro il mese di febbraio con un’asta pubblica. Una pratica che la Farnesina ha avviato per rispondere all’esigenza di razionalizzare e valorizzare il patrimonio immobiliare di proprietà della Repubblica Italiana all’estero. I beni oggetto dell’incanto sono cinque, alcuni lasciati in stato di degrado avanzato, altri in buone condizioni. L’elenco inizia con una proprietà a Targoviste, una città a nord di Bucarest, dove con prezzo a base d’asta di 48mila euro si può concorrere per un lotto con una superficie scoperta di 686 metri quadrati e 297 coperti.

 

Con una partenza di 106mila euro (le offerte devono essere tutte al rialzo) si può partecipare, invece, all’acquisto di un cespite nella cittadina di Galati vicino al confine con la Moldavia. La proprietà dell’ambasciata italiana comprende una superficie scoperta di 548,63 metri quadri sui quali è possibile anche costruire e un immobile di 313 mq insieme a una garage di 76,55. Su questo però, nell’ottica di massima trasparenza, il bando del Mae informa che esiste un contenzioso legale in essere per l’occupazione abusiva di un posto auto. Quanto alle condizioni anche la proprietà di Galati è definita in uno stato di degrado avanzato.

 

 

Di maggior pregio la terza proprietà in ballo. Il dicastero guidato da Di Maio chiede, infatti, 583mila per una sede situata nella località marina di Constanta. A pochi centinaia di metri dalla spiaggia la sede di Casa Italia consta di 416 metri quadrati sotto i tetti e di 577 aperti sui quali è possibile costruire.

Nella regione storica della Muntenia, e in particolare a Ploiesti a nord est della capitale della Romania, si trova il quarto immobile che il ministero intende vendere. Per concorrere all’incanto si parte da un prezzo iniziale di 465.383 euro. In questo caso lo stato manutentivo è diverso rispetto ai primi tre. Si tratta infatti di un’abitazione in buone condizioni con una superficie coperta di 665,32 metri quadri e una scoperta edificabile di 1.248 mq.

L’ultimo pezzo del bando è quello più pregiato ed è per questo anche quello con il costo più alto richiesto: 1,36 milioni di euro. Si trova a Bucarest ed è in realtà un terreno di 1.133 metri quadri al numero 26 della strada Luigi Cazzavillan. A renderlo appetibile il fatto che il lotto è edificabile ed è in una zona residenziale abbastanza centrale della capitale romena.

La gara è aperta. Le domande sono probabilmente già in viaggio visto che il termine per presentarle è molto stretto: il 10 febbraio 2022. Cinque giorni dopo, la commissione di valutazione, le aprirà per assegnare le proprietà al migliore offerente.

Se tutte le richieste andassero a buon fine per l’Ambasciata italiana e per il dicastero della Farnesina l’asta si tramuterebbe in un buon affare. Non sono ammesse offerte al ribasso rispetto ai valori indicati come minimi. Dunque, se alla fine si configurasse l’en plein, e cioè la vendita di tutto il pacchetto di immobili, nelle casse del dicastero degli esteri entrerebbero 2,563 milioni di euro.

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