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Uscite volontarie e aumento di capitale, Mps presenta la strategia

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, riunitosi sotto la presidenza di Patrizia Grieco, ha approvato il Piano Strategico 2022-2026. Il Piano sostituisce integralmente il precedente Piano Strategico 2021 - 2025, approvato dalla Banca nel dicembre 2020, che era stato redatto sottendendo un’operazione strutturale da realizzare nel breve periodo. Il Piano sarà presentato nell’ambito dei vari iter informativi, approvativi e regolamentari che la Banca ha intrapreso con la Banca Centrale Europea, il Single Resolution Board e la DG Competition.

Inoltre, come noto al mercato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze intrattiene un dialogo con la DG Competition in merito alla propria partecipazione nella Banca. Le posizioni delle Autorità costituiscono un presupposto per l’operazione di rafforzamento patrimoniale prevista dal Piano. «Attualmente - si legge in una nota - la Banca non è in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi ma fornirà alle autorità il massimo impegno a collaborare affinché i suddetti processi possano essere completati con successo e tempestività. Il Piano, che costituisce la base per l’avvio dei processi di approvazione, potrebbe tuttavia dover recepire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti, per riflettere quanto derivante dal confronto con le competenti Autorità».

 

 

 

 

 

Le proiezioni di Piano sono basate su questi punti: Aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro da eseguirsi nel 2022 - anche in considerazione della generazione organica di 170 punti base di CET1 realizzata nei primi 9 mesi del 2021 - che permette o circa 800 milioni di investimenti IT, la maggior parte dei quali verranno realizzati nei primi anni di Piano; circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione; Completa rispondenza alle indicazioni emerse in sede di Stress Test 2020 e agli attuali requisiti MREL; Margine di interesse supportato dal lancio del business del consumer credit, dalla continua riduzione del costo dei depositi a tempo (riduzione già visibile nel margine di interesse del 2021) e normalizzazione del costo del funding istituzionale. Commissioni che beneficieranno del forte momentum commerciale, ulteriormente supportati dal minor ricorso a cartolarizzazioni e dallo sviluppo dell’attività commerciale grazie alla solida posizione di capitale. Assenza di special reference period per il TLTRO dopo giugno 2022. Attivazione di un piano di uscite volontarie di personale, con risparmi di costo di circa 275 milioni di euro per anno. Tali risparmi potrebbero essere per la maggior parte realizzati entro il 2024, in funzione delle negoziazioni con i sindacati.

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